Se fossimo capaci di scorgere all’orizzonte il passato dal quale proveniamo il cambiamento sarebbe facilitato. Non quel cambiamento nel quale tutti sono convinti di essere immersi. Ma quel cambiamento che, in un mondo denso di paradossi e misconoscenza, proviene da una rinnovata abilità a guardare al passato che sta davanti per comprendere il futuro che ci sta dietro. Cosa c’è quindi di nuovo sotto il sole del consumo? Niente di nuovo: un forte ritorno ai valori d’un tempo, ai simboli ancestrali che guidano il rapporto tra le persone e tra le persone e il mercato, all’utilizzo atavico di quegli strumenti che si vendono come ultimi ritrovati (sic!) tecnologici e, ancora, al recupero di modelli antichi di relazione, quali il baratto, il passaparola, la condivisione, la stretta di mano e, soprattutto, la fiducia e i sui rituali come fondamento dello sviluppo. Se di nuovo veste l’abito hi-tec non è detto che il monaco ne sia rinnovato nell’animo. Il ricordo è bagaglio. Il ricordo è coscienza di ciò da cui proveniamo, ma anche patrimonio per affrontare il presente e progettare il futuro. Il profeta non è forse colui che vede davanti ciò che sta prima?
Di nuovo c’è niente di nuovo all’orizzonte, 2014.
Di nuovo c’è niente di nuovo all’orizzonte
Bustreo, Massimo
2014-01-01
Abstract
Se fossimo capaci di scorgere all’orizzonte il passato dal quale proveniamo il cambiamento sarebbe facilitato. Non quel cambiamento nel quale tutti sono convinti di essere immersi. Ma quel cambiamento che, in un mondo denso di paradossi e misconoscenza, proviene da una rinnovata abilità a guardare al passato che sta davanti per comprendere il futuro che ci sta dietro. Cosa c’è quindi di nuovo sotto il sole del consumo? Niente di nuovo: un forte ritorno ai valori d’un tempo, ai simboli ancestrali che guidano il rapporto tra le persone e tra le persone e il mercato, all’utilizzo atavico di quegli strumenti che si vendono come ultimi ritrovati (sic!) tecnologici e, ancora, al recupero di modelli antichi di relazione, quali il baratto, il passaparola, la condivisione, la stretta di mano e, soprattutto, la fiducia e i sui rituali come fondamento dello sviluppo. Se di nuovo veste l’abito hi-tec non è detto che il monaco ne sia rinnovato nell’animo. Il ricordo è bagaglio. Il ricordo è coscienza di ciò da cui proveniamo, ma anche patrimonio per affrontare il presente e progettare il futuro. Il profeta non è forse colui che vede davanti ciò che sta prima?I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.