La musica vocale di Domenico Guaccero non è un sistema chiuso; per comprenderne la parabola interna, apparentemente contraddittoria, è necessario attingere ad altre fonti d'informazione (la musica dell'autore non strettamente vocale, i suoi scritti, la sua biografia ecc.). La ricezione critica ha rilevato due aspetti nella produzione di Guaccero: lo sperimentalismo, soprattutto nella prima fase, e la perfetta compiutezza, nella fase finale, di alcune opere che sarebbero il traguardo delle sperimentazioni precedenti. Ma la dialettica tra sperimentazione e compiutezza (termini ambigui, su cui si compie una riflessione) non si svolge in modo lineare nell'evoluzione della musica vocale di Guaccero. Differenza tra sperimentazione specificamente vocale e generalmente compositiva. La sperimentazione vocale è ciò che esula da quello che viene definito “cantato ordinario”. Guaccero non rifiuta la corrispondenza classica della forma (musicale) col contenuto (testuale), ma allarga i confini di entrambi, oltre il cantato ordinario e oltre il testo coerente in lingua. La sperimentazione estende il cantato ordinario verso un tipo di vocalità residuale. La vocalità residuale è fungibile con sonorità strumentali a loro volta residuali come certa rumoristica elettronica e percussionistica. Nella musica vocale Guaccero adotta, piuttosto che una pluralità di stili come in molta sua produzione strumentale, una pluralità di tecniche, di materiali, di stilemi. Censimento e tassonomia completa, opera per opera, di tutti i comportamenti vocali usati da Guaccero, isolati parametricamente: occorrenze, grafie, comparazioni. Osservazioni sulle singole opere. Dal 1970 la sperimentazione, l'introduzione di novità nella condotta vocale, si arresta quasi completamente. La sperimentazione vocale di Guaccero è una sperimentazione antropologica, la ricerca di un ideale di umanità. La voce è lo strumento più adatto per una ricerca sapienziale che dalla musica conduca, attraverso il gesto, il teatro, a un'azione corale rituale partecipata e risvegliante. Le forme aperte, l'alea, il grafismo, la varietà tecnico-stilistica favoriscono, in modi diversi, la ricettività e l'apertura della coscienza. L'abbandono della sperimentazione vocale dopo il 1969 si spiega con la polarizzazione dell'attività di Guaccero in due tendenze che prima erano unite: da una parte la scrittura di opere finalmente chiuse, 'compiute', che dell'ideale di uomo danno una rappresentazione; dall'altra l'improvvisazione, che prosegue in modo prettamente sperimentale la ricerca vocale-fisico-psicospirituale degli anni '60.
La musica vocale di Domenico Guaccero: dalla sperimentazione alla compiutezza, dall'antropologia all'uomo, 2009.
La musica vocale di Domenico Guaccero: dalla sperimentazione alla compiutezza, dall'antropologia all'uomo
Lombardi Vallauri, Stefano
2009-01-01
Abstract
La musica vocale di Domenico Guaccero non è un sistema chiuso; per comprenderne la parabola interna, apparentemente contraddittoria, è necessario attingere ad altre fonti d'informazione (la musica dell'autore non strettamente vocale, i suoi scritti, la sua biografia ecc.). La ricezione critica ha rilevato due aspetti nella produzione di Guaccero: lo sperimentalismo, soprattutto nella prima fase, e la perfetta compiutezza, nella fase finale, di alcune opere che sarebbero il traguardo delle sperimentazioni precedenti. Ma la dialettica tra sperimentazione e compiutezza (termini ambigui, su cui si compie una riflessione) non si svolge in modo lineare nell'evoluzione della musica vocale di Guaccero. Differenza tra sperimentazione specificamente vocale e generalmente compositiva. La sperimentazione vocale è ciò che esula da quello che viene definito “cantato ordinario”. Guaccero non rifiuta la corrispondenza classica della forma (musicale) col contenuto (testuale), ma allarga i confini di entrambi, oltre il cantato ordinario e oltre il testo coerente in lingua. La sperimentazione estende il cantato ordinario verso un tipo di vocalità residuale. La vocalità residuale è fungibile con sonorità strumentali a loro volta residuali come certa rumoristica elettronica e percussionistica. Nella musica vocale Guaccero adotta, piuttosto che una pluralità di stili come in molta sua produzione strumentale, una pluralità di tecniche, di materiali, di stilemi. Censimento e tassonomia completa, opera per opera, di tutti i comportamenti vocali usati da Guaccero, isolati parametricamente: occorrenze, grafie, comparazioni. Osservazioni sulle singole opere. Dal 1970 la sperimentazione, l'introduzione di novità nella condotta vocale, si arresta quasi completamente. La sperimentazione vocale di Guaccero è una sperimentazione antropologica, la ricerca di un ideale di umanità. La voce è lo strumento più adatto per una ricerca sapienziale che dalla musica conduca, attraverso il gesto, il teatro, a un'azione corale rituale partecipata e risvegliante. Le forme aperte, l'alea, il grafismo, la varietà tecnico-stilistica favoriscono, in modi diversi, la ricettività e l'apertura della coscienza. L'abbandono della sperimentazione vocale dopo il 1969 si spiega con la polarizzazione dell'attività di Guaccero in due tendenze che prima erano unite: da una parte la scrittura di opere finalmente chiuse, 'compiute', che dell'ideale di uomo danno una rappresentazione; dall'altra l'improvvisazione, che prosegue in modo prettamente sperimentale la ricerca vocale-fisico-psicospirituale degli anni '60.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.