Nel glossare il villancico "No te tardes que me muero", Juan del Encina introduce la extraufficialità della poesia popolare appropriandosi, sulla scia della ben radicata tradizione peninsulare delle "puellarum cantica", della voce di una donna, il cui amore, nella misura in cui rivendica l'incontro, possiede un'indole carnale. Introduce, dunque, una forza centifuga rispetto alla parola ufficiale con la sua platonica voce maschile e con la sua rappresentazione angelicata della donna nel rispetto del manierismo cortese. Allo stesso tempo, questa alterità discorsiva è delegata alle risorse espressive della lingua ufficiale sulla scorta di un atteggiamento assimilativo e non solo imitativo, responsabile della provenzalizzazione della "canción de mujer".
El carcelero de Encina: un ejemplo de provenzalización de la lírica popular, 2012.
El carcelero de Encina: un ejemplo de provenzalización de la lírica popular
Assumma, Maria Cristina
2012-01-01
Abstract
Nel glossare il villancico "No te tardes que me muero", Juan del Encina introduce la extraufficialità della poesia popolare appropriandosi, sulla scia della ben radicata tradizione peninsulare delle "puellarum cantica", della voce di una donna, il cui amore, nella misura in cui rivendica l'incontro, possiede un'indole carnale. Introduce, dunque, una forza centifuga rispetto alla parola ufficiale con la sua platonica voce maschile e con la sua rappresentazione angelicata della donna nel rispetto del manierismo cortese. Allo stesso tempo, questa alterità discorsiva è delegata alle risorse espressive della lingua ufficiale sulla scorta di un atteggiamento assimilativo e non solo imitativo, responsabile della provenzalizzazione della "canción de mujer".I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.