A vent’anni circa dall’introduzione degli strumenti per la traduzione assistita (CAT), molti sono i cambiamenti intervenuti nella metodologia e nell’approccio al lavoro a opera dei professionisti. Dopo un breve excursus, verranno illustrati gli strumenti attualmente disponibili e il loro impatto sui flussi di lavoro traduttivi nonché sulle relazioni tra tutte le parti interessate al processo (traduttore, eventuale intermediario e cliente finale). Infatti, i primi software si ponevano l’obiettivo di consentire il recupero e il riutilizzo della maggior quota possibile di traduzioni effettuate (tanto a fini economici, quanto per aumentare la coerenza stilistica dei testi di volta in volta tradotti con quelli precedenti) nonché di garantire l’impiego della terminologia stabilita dal committente. Con l’aumento delle capacità di elaborazione dei computer e, successivamente, l’introduzione di Internet, a questi obiettivi se ne sono aggiunti altri quali la gestione dell'intero flusso di lavoro (quindi, con riferimento ad aspetti di project management) e, grazie all’introduzione delle versioni “server” di numerosi strumenti, la possibilità di consentire l’accesso contemporaneo di più traduttori a una stessa memoria, aumentando in tal modo le economie di scala derivanti dal maggior numero di ripetizioni identificabili all’interno dei progetti. Inoltre, taluni strumenti CAT hanno incorporato funzionalità per la localizzazione di software, diminuendo così il numero di applicazioni che ai traduttori viene richiesto di utilizzare. A questo fenomeno, tuttavia, non è conseguita una riduzione degli strumenti CAT offerti dal mercato; al contrario, tali strumenti sono sempre più numerosi e di alcuni di essi verrà condotta un’analisi comparativa in relazione alle funzionalità e alle modalità di lavoro correlate al loro impiego.
Informatica e traduzione: nuovi strumenti, nuove filosofie e nuovi flussi di lavoro., 2012.
Informatica e traduzione: nuovi strumenti, nuove filosofie e nuovi flussi di lavoro.
Airaghi, Laura
2012-01-01
Abstract
A vent’anni circa dall’introduzione degli strumenti per la traduzione assistita (CAT), molti sono i cambiamenti intervenuti nella metodologia e nell’approccio al lavoro a opera dei professionisti. Dopo un breve excursus, verranno illustrati gli strumenti attualmente disponibili e il loro impatto sui flussi di lavoro traduttivi nonché sulle relazioni tra tutte le parti interessate al processo (traduttore, eventuale intermediario e cliente finale). Infatti, i primi software si ponevano l’obiettivo di consentire il recupero e il riutilizzo della maggior quota possibile di traduzioni effettuate (tanto a fini economici, quanto per aumentare la coerenza stilistica dei testi di volta in volta tradotti con quelli precedenti) nonché di garantire l’impiego della terminologia stabilita dal committente. Con l’aumento delle capacità di elaborazione dei computer e, successivamente, l’introduzione di Internet, a questi obiettivi se ne sono aggiunti altri quali la gestione dell'intero flusso di lavoro (quindi, con riferimento ad aspetti di project management) e, grazie all’introduzione delle versioni “server” di numerosi strumenti, la possibilità di consentire l’accesso contemporaneo di più traduttori a una stessa memoria, aumentando in tal modo le economie di scala derivanti dal maggior numero di ripetizioni identificabili all’interno dei progetti. Inoltre, taluni strumenti CAT hanno incorporato funzionalità per la localizzazione di software, diminuendo così il numero di applicazioni che ai traduttori viene richiesto di utilizzare. A questo fenomeno, tuttavia, non è conseguita una riduzione degli strumenti CAT offerti dal mercato; al contrario, tali strumenti sono sempre più numerosi e di alcuni di essi verrà condotta un’analisi comparativa in relazione alle funzionalità e alle modalità di lavoro correlate al loro impiego.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.