La scelta e il consumo alimentare sono processi complessi, influenzati da numerosi fattori individuali e sociali che la comunità scientifica ha trattato ed indagato con approcci e risultati molto diversi. Alcuni autori si sono soffermati sull’importanza delle relazioni con gli altri individui o i con gruppi di riferimento (Fischler, 1990; Lupton, 1994; Carrus, Nenci e Caddeo, 2009), altri delle esperienze alimentari dell’infanzia, l’appartenenza etnica (Pollan, 2006), la trasmissione culturale (Chiva, 1981). Altri ancora hanno descritto il consumo alimentare come guidato dall’espressione dell'identità sociale e dall’appartenenza socio economica (Bourdieu, 1984; Hupkens, Knibbe, Drop, 2000). Il cibo, dunque, rappresenta un prodotto dal significato e dal valore comunicativo che va ben oltre la sua utilità di sussistenza, e che è descrivibile da un lato come un “veicolo sociale”, dall’altro come una “categoria culturale” (Fischler, 1990), dall’altro ancora come un simbolo dell'identità individuale o di gruppo. Ne consegue che anche le variabili coinvolte più nello specifico nelle scelte di consumo alimentare siano variegate e dipendano dalla tipologia di alimento, dal prezzo, dalle caratteristiche di un preciso target di riferimento, dal sesso (Wardle, Haase, Steptoe, Nillapun, Jonwutiwes, Bellisle, 2004), dall’età, dal livello di scolarizzazione degli individui, dall’influenza della famiglia d'origine o del gruppo di riferimento, dalle attese del consumatore rispetto a variabili quali la sicurezza, il piacere, il sapore (Lennernäs, Fjellström, Becker, Giachetti, Schmitt, Remaut, Kearney, 1997), la gratificazione psicologica, l'orientamento a pratiche di consumo eticamente sostenibile (Honkanen, Verplanken, Olsen, Ottar, 2006).

Comunicazione e consumo dei prodotti tipici lombardi: i giovani, 2010.

Comunicazione e consumo dei prodotti tipici lombardi: i giovani

Russo, Vincenzo;
2010-01-01

Abstract

La scelta e il consumo alimentare sono processi complessi, influenzati da numerosi fattori individuali e sociali che la comunità scientifica ha trattato ed indagato con approcci e risultati molto diversi. Alcuni autori si sono soffermati sull’importanza delle relazioni con gli altri individui o i con gruppi di riferimento (Fischler, 1990; Lupton, 1994; Carrus, Nenci e Caddeo, 2009), altri delle esperienze alimentari dell’infanzia, l’appartenenza etnica (Pollan, 2006), la trasmissione culturale (Chiva, 1981). Altri ancora hanno descritto il consumo alimentare come guidato dall’espressione dell'identità sociale e dall’appartenenza socio economica (Bourdieu, 1984; Hupkens, Knibbe, Drop, 2000). Il cibo, dunque, rappresenta un prodotto dal significato e dal valore comunicativo che va ben oltre la sua utilità di sussistenza, e che è descrivibile da un lato come un “veicolo sociale”, dall’altro come una “categoria culturale” (Fischler, 1990), dall’altro ancora come un simbolo dell'identità individuale o di gruppo. Ne consegue che anche le variabili coinvolte più nello specifico nelle scelte di consumo alimentare siano variegate e dipendano dalla tipologia di alimento, dal prezzo, dalle caratteristiche di un preciso target di riferimento, dal sesso (Wardle, Haase, Steptoe, Nillapun, Jonwutiwes, Bellisle, 2004), dall’età, dal livello di scolarizzazione degli individui, dall’influenza della famiglia d'origine o del gruppo di riferimento, dalle attese del consumatore rispetto a variabili quali la sicurezza, il piacere, il sapore (Lennernäs, Fjellström, Becker, Giachetti, Schmitt, Remaut, Kearney, 1997), la gratificazione psicologica, l'orientamento a pratiche di consumo eticamente sostenibile (Honkanen, Verplanken, Olsen, Ottar, 2006).
2010
consumi alimentari, prodotti tipici, identità, giovani, comunicazione
Comunicazione e consumo dei prodotti tipici lombardi: i giovani, 2010.
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