Brand Hacking: collaborazione, innovazione e scambio di valore simbolico tra marche

Viviamo una nuova era che richiede ai brand fluidità, capacità di reinventarsi e adattarsi alle mutevoli esigenze e aspettative dei consumatori. In questo clima, nascono strategie di branding innovative, tra cui spicca il “Brand Hacking”, una strategia che non si limita a piccole modifiche o aggiustamenti all’immagine di un brand, ma che ambisce a trasfigurare, per un breve lasso di tempo, gli elementi fondanti della sua identità. Letteralmente significa “violazione del brand”, e consiste in un tipo di collaborazione tra Imprese in cui l’immaginario e gli stilemi formali di ciascuno dei brand “entra” nella comunicazione dell’altro con l’obiettivo di modificare, arricchire – e spesso sovvertire, la narrativa e l’immagine della marca “violata” in modo dirompente quanto inaspettato. L’obiettivo è creare qualcosa di completamente nuovo e rivoluzionario, che catturi l’attenzione in modo “disruptive” e che, allo stesso tempo, dimostri la capacità del brand di adattarsi senza ingessature al contesto mediatico attuale.