Il cavaliere Jean-Baptiste Seroux d’Agincourt (1730-1814), figura chiave nello studio del Medioevo artistico, non visitò mai l’Abruzzo. Si interessò a pochissime opere di questa regione, funzionali ai temi ai quali era interessato: l’arco acuto (quasi un'ossessione per lui) e le porte di bronzo. Le opere emergevano dalla grande stagione del monachesimo benedettino, che aveva guidato lo stesso Seroux in alcune ricerche eseguite personalmente. Con i benedettini egli ebbe un rapporto particolare, cordiale e grato, testimoniato nelle pagine della sua "Histoire de l’Art par les monumens depuis sa décadence au IVe siècle jusqu’à son renouvellement au XVIe" (1810-1823) e riscontrato in occasione delle sue indagini.
Jean-Baptiste Seroux d'Agincourt e le abbazie abruzzesi: archi acuti e porte di bronzo, 2020-04.
Jean-Baptiste Seroux d'Agincourt e le abbazie abruzzesi: archi acuti e porte di bronzo
Moretti, Simona
2020-04-01
Abstract
Il cavaliere Jean-Baptiste Seroux d’Agincourt (1730-1814), figura chiave nello studio del Medioevo artistico, non visitò mai l’Abruzzo. Si interessò a pochissime opere di questa regione, funzionali ai temi ai quali era interessato: l’arco acuto (quasi un'ossessione per lui) e le porte di bronzo. Le opere emergevano dalla grande stagione del monachesimo benedettino, che aveva guidato lo stesso Seroux in alcune ricerche eseguite personalmente. Con i benedettini egli ebbe un rapporto particolare, cordiale e grato, testimoniato nelle pagine della sua "Histoire de l’Art par les monumens depuis sa décadence au IVe siècle jusqu’à son renouvellement au XVIe" (1810-1823) e riscontrato in occasione delle sue indagini.File | Dimensione | Formato | |
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