Introduzione. Lo studio si sviluppa a partire dalla valutazione soggettiva dello stress lavoro-correlato in un’azienda cimiteriale del Nord Italia. I principali rischi psicosociali del lavoro cimiteriale, legati a vissuti di esaurimento e malessere, sono riconducibili alle specificità delle helping professions (Maslach & Leiter, 2000), caratterizzate da lavoro emotivo (Zapf et al., 2001) e dal potenziale sviluppo di un trauma vicario (Bride et al., 2004), secondo cui assistere le persone in lutto può esporre il lavoratore a un contenuto traumatico. Obiettivi e metodo. Lo studio ha previsto una fase qualitativa con interviste a dirigenti e responsabili (N=16) e focus group con i dipendenti (N=78) che sono stati trascritti e sottoposti ad analisi di contenuto. Sulla base di quanto emerso, la fase quantitativa ha previsto un questionario (N=114) al fine di indagare la relazione tra richieste e risorse generali e specifiche del contesto (es. supporti organizzativi, dissonanza emotiva, trauma vicario) ed esiti legati a benessere e malessere al lavoro. Risultati e conclusioni. Le interviste hanno permesso di individuare le caratteristiche del contesto organizzativo, in termini di clima, di funzionamento aziendale e di gestione del personale. Attraverso i focus group sono stati individuati i fattori di rischio psicosociale e i fattori di protezione associati al benessere e al malessere al lavoro. Le analisi di regressione indicano che, in particolare la dissonanza emotiva e il trauma vicario, sono strettamente connessi a indicatori di benessere e malessere al lavoro. I risultati suggeriscono i seguenti interventi: 1) incontri periodici di supervisione ai dipendenti e formazione ai superiori per accrescere le competenze di gestione professionale del lutto e per rafforzare l’immagine professionale debole; 2) organizzazione del lavoro per ottimizzare la distribuzione del carico e della fatica psico-fisica; 3) monitoraggio degli effetti di spillover negativo lavoro-famiglia a sostegno del benessere individuale.
Lavorare in un’azienda cimiteriale: una ricerca quali-quantitativa sui fattori di rischio e di protezione, 2017.
Lavorare in un’azienda cimiteriale: una ricerca quali-quantitativa sui fattori di rischio e di protezione
Zito, Margherita;
2017-01-01
Abstract
Introduzione. Lo studio si sviluppa a partire dalla valutazione soggettiva dello stress lavoro-correlato in un’azienda cimiteriale del Nord Italia. I principali rischi psicosociali del lavoro cimiteriale, legati a vissuti di esaurimento e malessere, sono riconducibili alle specificità delle helping professions (Maslach & Leiter, 2000), caratterizzate da lavoro emotivo (Zapf et al., 2001) e dal potenziale sviluppo di un trauma vicario (Bride et al., 2004), secondo cui assistere le persone in lutto può esporre il lavoratore a un contenuto traumatico. Obiettivi e metodo. Lo studio ha previsto una fase qualitativa con interviste a dirigenti e responsabili (N=16) e focus group con i dipendenti (N=78) che sono stati trascritti e sottoposti ad analisi di contenuto. Sulla base di quanto emerso, la fase quantitativa ha previsto un questionario (N=114) al fine di indagare la relazione tra richieste e risorse generali e specifiche del contesto (es. supporti organizzativi, dissonanza emotiva, trauma vicario) ed esiti legati a benessere e malessere al lavoro. Risultati e conclusioni. Le interviste hanno permesso di individuare le caratteristiche del contesto organizzativo, in termini di clima, di funzionamento aziendale e di gestione del personale. Attraverso i focus group sono stati individuati i fattori di rischio psicosociale e i fattori di protezione associati al benessere e al malessere al lavoro. Le analisi di regressione indicano che, in particolare la dissonanza emotiva e il trauma vicario, sono strettamente connessi a indicatori di benessere e malessere al lavoro. I risultati suggeriscono i seguenti interventi: 1) incontri periodici di supervisione ai dipendenti e formazione ai superiori per accrescere le competenze di gestione professionale del lutto e per rafforzare l’immagine professionale debole; 2) organizzazione del lavoro per ottimizzare la distribuzione del carico e della fatica psico-fisica; 3) monitoraggio degli effetti di spillover negativo lavoro-famiglia a sostegno del benessere individuale.File | Dimensione | Formato | |
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