La questione degli ecosistemi narrativi incrocia la mia ricerca sulla serialità televisiva in almeno tre punti principali, sui quali vorrei concentrare il mio intervento: - la necessità di storicizzare la produzione seriale televisiva degli ultimi quindici anni, allo scopo di evidenziare peculiarità e differenze di linguaggio, formato, pubblici e narrazioni (quindi le componenti abiotiche e biotiche degli ecosistemi narrativi) in oggetti comunicativi profondamente diversi tra loro e che difficilmente possono essere considerati come appartenenti ad una categoria omogenea; - la frequente sovrapposizione, nella riflessione accademica, tra spettatori e fan: la mia impressione è che la ricerca si stia concentrando solamente sulla "punta dell’iceberg”, cioè su una nicchia di “testi” e dei loro fruitori produttivi, trascurando oggetti e pratiche più mainstream ma non per questo meno rilevanti nell’esperienza di gran parte del pubblico (penso agli adulti, ma anche a molti giovani); - la relazione fra produzione e ricezione nella prassi quotidiana, sulle cui dinamiche e gerarchie non sembra ancora esistere né sufficiente conoscenza diretta, né un soddisfacente approccio analitico in grado di restituire le numerose sfaccettature di un rapporto così complesso.
La punta dell'iceberg? Il confine tra mainstream e nicchia negli ecosistemi narrativi seriali, 2015.
La punta dell'iceberg? Il confine tra mainstream e nicchia negli ecosistemi narrativi seriali
CARDINI, DANIELA
2015-01-01
Abstract
La questione degli ecosistemi narrativi incrocia la mia ricerca sulla serialità televisiva in almeno tre punti principali, sui quali vorrei concentrare il mio intervento: - la necessità di storicizzare la produzione seriale televisiva degli ultimi quindici anni, allo scopo di evidenziare peculiarità e differenze di linguaggio, formato, pubblici e narrazioni (quindi le componenti abiotiche e biotiche degli ecosistemi narrativi) in oggetti comunicativi profondamente diversi tra loro e che difficilmente possono essere considerati come appartenenti ad una categoria omogenea; - la frequente sovrapposizione, nella riflessione accademica, tra spettatori e fan: la mia impressione è che la ricerca si stia concentrando solamente sulla "punta dell’iceberg”, cioè su una nicchia di “testi” e dei loro fruitori produttivi, trascurando oggetti e pratiche più mainstream ma non per questo meno rilevanti nell’esperienza di gran parte del pubblico (penso agli adulti, ma anche a molti giovani); - la relazione fra produzione e ricezione nella prassi quotidiana, sulle cui dinamiche e gerarchie non sembra ancora esistere né sufficiente conoscenza diretta, né un soddisfacente approccio analitico in grado di restituire le numerose sfaccettature di un rapporto così complesso.File | Dimensione | Formato | |
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