Muovendo dalle ultime acquisizioni husserliane relative al Lebenswelt, la fenomenologia di Anna-Teresa Tymieniecka porta a formulazione l’idea di una primigenia ontopoiesi della vita intesa anche come proto-metafisica o ontologia della vita, che permette di dar conto dei processi di auto-individuazione e di differenziazione primordiale di forme nella genesi degli esseri viventi. Questa differenziazione si produce secondo una scala che struttura il «sistema biotico» secondo un ordine ascendente di complessità che dal vegetale passa all’animale per giungere all’umano, ma che muove però da «condizioni prebiotiche». Non potendo tracciare una linea di demarcazione tra le sfere dell’“organico” e dell’“inorganico”, qual è il preciso punto di snodo tra animale e umano? Per rispondere a questa domanda si farà ricorso alle analisi di Merleau-Ponty che, parlando proprio dell’intreccio uomo-animale fa riferimento alle « maschere che nel visibile realizzano queste aderenze primordiali divenute invisibili». Grazie dunque alle maschere, già sintomo dell’umana capacità creatrice, è possibile ritrovare quelle aderenze primordiali poi occultate dalla cultura, aderenze che mostrano l’appartenenza ad un suolo preoriginario, quello della Natura appunto, precategoriale, non-istituito, da cui emergono progressivamente le forme viventi all’apice delle quali troviamo l’essere umano. Le maschere svelano questa co-appartenenza ad una medesima origine pur nella specifica differenziazione, rimandano ad una stessa «carne primordiale». Il rapporto uomo-animalità si rivelerà quindi come non gerarchico ma «laterale», in una sorta di superamento che non elimina la parentela, secondo quella genuina ontopoiesi della vita che Tymieniecka svilupperà con accenti e sfumature particolari.
Merleau-Ponty e l'ontopoiesi della vita nell'intreccio uomo-animale, 2014-09.
Autori: | Boccali, Renato |
Data di pubblicazione: | set-2014 |
Titolo: | Merleau-Ponty e l'ontopoiesi della vita nell'intreccio uomo-animale |
Nome del convegno: | Vie della Fenomenologia nella Post-Modernità: confronto con la fenomenologia della vita di Anna-Teresa Tymieniecka |
Luogo del convegno: | Roma |
Anno del convegno: | 2011 |
Sezione: | contributo |
Rilevanza: | internazionale |
Luogo di pubblicazione: | Roma |
Nazione editore: | Italy |
Editore: | Aracne |
Titolo del libro: | Vie della Fenomenologia nella Post-Modernità: confronto con la fenomenologia della vita di Anna-Teresa Tymieniecka |
Tutti i curatori: | Verducci, Daniela |
ISBN: | 978-88-548-7578-4 |
Pagina iniziale: | 683 |
Pagina finale: | 702 |
Numero di pagine: | 20 |
Revisione (peer review): | esperti anonimi |
Lingua: | Italian |
Settore Scientifico Disciplinare: | Settore M-FIL/01 - Filosofia Teoretica Settore M-FIL/04 - Estetica |
Keywords: | Lebenswelt e condizione creativa umana; intreccio uomo-animale; maschere; Tymieniecka, Merleau-Ponty |
Abstract: | Muovendo dalle ultime acquisizioni husserliane relative al Lebenswelt, la fenomenologia di Anna-Teresa Tymieniecka porta a formulazione l’idea di una primigenia ontopoiesi della vita intesa anche come proto-metafisica o ontologia della vita, che permette di dar conto dei processi di auto-individuazione e di differenziazione primordiale di forme nella genesi degli esseri viventi. Questa differenziazione si produce secondo una scala che struttura il «sistema biotico» secondo un ordine ascendente di complessità che dal vegetale passa all’animale per giungere all’umano, ma che muove però da «condizioni prebiotiche». Non potendo tracciare una linea di demarcazione tra le sfere dell’“organico” e dell’“inorganico”, qual è il preciso punto di snodo tra animale e umano? Per rispondere a questa domanda si farà ricorso alle analisi di Merleau-Ponty che, parlando proprio dell’intreccio uomo-animale fa riferimento alle « maschere che nel visibile realizzano queste aderenze primordiali divenute invisibili». Grazie dunque alle maschere, già sintomo dell’umana capacità creatrice, è possibile ritrovare quelle aderenze primordiali poi occultate dalla cultura, aderenze che mostrano l’appartenenza ad un suolo preoriginario, quello della Natura appunto, precategoriale, non-istituito, da cui emergono progressivamente le forme viventi all’apice delle quali troviamo l’essere umano. Le maschere svelano questa co-appartenenza ad una medesima origine pur nella specifica differenziazione, rimandano ad una stessa «carne primordiale». Il rapporto uomo-animalità si rivelerà quindi come non gerarchico ma «laterale», in una sorta di superamento che non elimina la parentela, secondo quella genuina ontopoiesi della vita che Tymieniecka svilupperà con accenti e sfumature particolari. |
Numero degli autori: | 1 |
Supporto: | A stampa |
Appare nelle tipologie: | 4.01 Contributo in atti di convegno (pubblicato) |