I rapporti tra il sindaco di Firenze Giorgio La Pira e l’America latina sono ancora in buona parte da scoprire e sondare in profondità e indubbiamente forniscono meno materiale di studio rispetto alle sue relazioni con altre aree extrauropee, quali il Medio-Oriente, il Maghreb nordafricano, l’Africa sudsahariana. Eppure, scavando in quella soprendente miniera documentale che è l'archivio della Fondazione Giorgio La Pira, si ritrovano una serie di fonti e testimonianze che permettono non solo di ricostruire l'immagine lapiriana dell'America latina come "altro occidente" cristiano, ma anche la sua strategia diplomatica e i rapporti insaturati con interlocutori di quel subcontinente lontano. Si dipana così un sottile rapporto che matura in particolare nella stagione postconciliare e dell'impegno di La Pira per la tutela dei diritti umani, violati dalle dittature militari che offre diversi spunti storiografici innovativi. Tra le tante testimonianze ricostruite nel saggio ne emergono in particolare due. La prima nasce del fitto dialogo (religioso e politico) tra La Pira e il vescovo brasiliano dom Helder Camara che culminò nel tentativo del primo di fare lobbying internazionale per la concessione del Nobel per la pace al secondo. L'altra grande questione che emerge dagli archivi è legata al viaggio di La Pira in Cile del 1971, che cercò di offrire una sponda cattolica al governo Allende e da cui maturò perfino un tentativo di mediazione diplomatica con la DC di Frey e una speranza di coinvolgere più apertamente il governo italiano nella vicenda cilena.

Quei ponti sospesi (attraverso l'oceano). Giorgio La Pira e le voci dell'America latina, 2004.

Quei ponti sospesi (attraverso l'oceano). Giorgio La Pira e le voci dell'America latina

De Giuseppe, Massimo
2004-01-01

Abstract

I rapporti tra il sindaco di Firenze Giorgio La Pira e l’America latina sono ancora in buona parte da scoprire e sondare in profondità e indubbiamente forniscono meno materiale di studio rispetto alle sue relazioni con altre aree extrauropee, quali il Medio-Oriente, il Maghreb nordafricano, l’Africa sudsahariana. Eppure, scavando in quella soprendente miniera documentale che è l'archivio della Fondazione Giorgio La Pira, si ritrovano una serie di fonti e testimonianze che permettono non solo di ricostruire l'immagine lapiriana dell'America latina come "altro occidente" cristiano, ma anche la sua strategia diplomatica e i rapporti insaturati con interlocutori di quel subcontinente lontano. Si dipana così un sottile rapporto che matura in particolare nella stagione postconciliare e dell'impegno di La Pira per la tutela dei diritti umani, violati dalle dittature militari che offre diversi spunti storiografici innovativi. Tra le tante testimonianze ricostruite nel saggio ne emergono in particolare due. La prima nasce del fitto dialogo (religioso e politico) tra La Pira e il vescovo brasiliano dom Helder Camara che culminò nel tentativo del primo di fare lobbying internazionale per la concessione del Nobel per la pace al secondo. L'altra grande questione che emerge dagli archivi è legata al viaggio di La Pira in Cile del 1971, che cercò di offrire una sponda cattolica al governo Allende e da cui maturò perfino un tentativo di mediazione diplomatica con la DC di Frey e una speranza di coinvolgere più apertamente il governo italiano nella vicenda cilena.
Italiano
2004
236
385
408
24
Italy
nazionale
sì, ma tipo non specificato
A stampa
Settore M-STO/04 - Storia Contemporanea
Settore SPS/05 - Storia E Istituzioni Delle Americhe
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