Il "Terzo mondo" in Italia. Trasformazioni di un concetto tra opinione pubblica, azione politica e mobilitazione civile (1955-1980)

The goal of this essay is to offer a first analysis of the genesis, impact and fortunes in Italy of the concept of «Third World». It does so by discussing the impact of the concept in the public debate as well as on religious and political affiliations. The essay relies on various printed sources, primarily from the specialized press, and on the primary sources of specific organizations and actors. The tensions between the theoretical and academic dimension on the one side and the popular-voluntaristic push on the other developed within a precise historical setting, and nourished a multifaceted debate on issues such as decolonization, development, non-alignment, neutralism and inequality. The essay adopts a conventional periodization, but suggests there were some peculiarities in the process of «Italianization» of the idea of Third World, due also to the crucial role played in Italy by both Communists and Catholics.

Obiettivo di questo saggio è quello di offrire una prima analisi di genesi, impatto e fortune in Italia del concetto di "terzo mondo". Il tentativo è quello di discutere l'approdo e l'impatto di questa categoria nel dibattito pubblico nazionale, all'interno del panorama politico, partitico e religioso. Il saggio si basa sull'analisi di svariate pubblicazioni, principalmente tratte dalla stampa specializzata, così come dai materiali documentali di organizzazioni e singoli attori. La tensione tra una dimensione teorica e accademica dell'idea di "terzo mondo" e l'impegno popolare -volontaristisco di gruppi e movimenti è al centro di un'analisi che si intreccia con uno sfaccettato dibattito interno che toccava anche temi periferici quali la decolonizzazione, lo sviluppo, il non allineamento, il neutralismo e l'ingiustizia sociale. Il saggio propone una propria periodizzazione prestando attenzione alle peculiarità del processo di "italianizzazione" del concetto di "terzo mondo", dovute in particolare al ruolo decisivo giocato nel paese dai cattolici e dai comunisti.