Il contributo presenta il ritrovamento del Riposo durante la fuga in Egitto di Giovanni Girolamo Savoldo, appartenuto alla collezione bavarese dei baroni von Lotzbeck e finora noto alla critica moderna solamente tramite una fotografia in bianco e nero antecedente al 1925. L’osservazione de visu del dipinto ha permesso di rivelarne l’esecuzione a olio su tela, di misurarne per la prima volta le dimensioni (76,4 cm x 96,7 cm) e di riscontrarvi l’esecuzione di un intervento di restauro novecentesco poco rispettoso dei valori pittorici originari. Tuttavia, le aree meglio preservate della pittura permettono di riconfermare la pertinenza della rappresentazione al corpus pittorico di Savoldo, con una datazione alla prima metà del terzo decennio del Cinquecento. Infine, le scoperte tecniche inerenti alla tipologia del supporto e alle dimensioni del dipinto, combinate con la paternità savoldesca, la tipologia del soggetto e la datazione dell’opera, permettono di non escludere la possibilità che il Riposo già Lotzbeck sia stato uno dei “quattro telleri de la madonna che va in Egipto, facto per man de mistro Zuan Hieronimo Pictor da Bressa”, destinati per volontà testamentaria del 30 luglio 1527, da Pietro di Giovan Ruggero Contarini (1458-1528), detto “il filosofo”, a ornamento della propria cappella funeraria, aedificanda nella Chiesa dei Santi Apostoli a Venezia.
Il Savoldo dei baroni von Lotzbeck: un dipinto ritrovato, 2025.
Il Savoldo dei baroni von Lotzbeck: un dipinto ritrovato
Casciello, Alberto Maria
2025-01-01
Abstract
Il contributo presenta il ritrovamento del Riposo durante la fuga in Egitto di Giovanni Girolamo Savoldo, appartenuto alla collezione bavarese dei baroni von Lotzbeck e finora noto alla critica moderna solamente tramite una fotografia in bianco e nero antecedente al 1925. L’osservazione de visu del dipinto ha permesso di rivelarne l’esecuzione a olio su tela, di misurarne per la prima volta le dimensioni (76,4 cm x 96,7 cm) e di riscontrarvi l’esecuzione di un intervento di restauro novecentesco poco rispettoso dei valori pittorici originari. Tuttavia, le aree meglio preservate della pittura permettono di riconfermare la pertinenza della rappresentazione al corpus pittorico di Savoldo, con una datazione alla prima metà del terzo decennio del Cinquecento. Infine, le scoperte tecniche inerenti alla tipologia del supporto e alle dimensioni del dipinto, combinate con la paternità savoldesca, la tipologia del soggetto e la datazione dell’opera, permettono di non escludere la possibilità che il Riposo già Lotzbeck sia stato uno dei “quattro telleri de la madonna che va in Egipto, facto per man de mistro Zuan Hieronimo Pictor da Bressa”, destinati per volontà testamentaria del 30 luglio 1527, da Pietro di Giovan Ruggero Contarini (1458-1528), detto “il filosofo”, a ornamento della propria cappella funeraria, aedificanda nella Chiesa dei Santi Apostoli a Venezia.| File | Dimensione | Formato | |
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