Gec dell’Avventura è il titolo del primo libro per ragazzi scritto da Silvio D’Arzo, ovvero Ezio Comparoni (1920-1952). Iniziato su invito dell’editore Enrico Vallecchi nel 1943, noto finora solo attraverso i riferimenti nei carteggi, il testo era considerato disperso, ma ora è stato ritrovato, per quanto incompleto (o incompiuto) tra le carte darziane donate alla Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia dagli eredi di Enrichetta Testa, vedova del prof. Rodolfo Macchioni Jodi, nel 2017. Il manoscritto, ritrovato in bella copia, è composto di tre parti, e le minute delle prime due, nonché altre carte presenti nel fondo, hanno permesso di comprendere meglio i riferimenti nei carteggi e negli epistolari. Questo saggio descrive il manoscritto e le sue minute; presenta la struttura e la trama della storia; compie un’analisi filologica dei testimoni pervenuti e ne offre una datazione avvalendosi di elementi interni (varianti tra minute e belle copie) ed esterni (la collaborazione con l’acquerellista Gian Battista Cavani per illustrare il testo), per collocarli adeguatamente e ricostruire le fasi della stesura del testo, le cui ulteriori riscritture porteranno anche a Penny Wirton e sua madre.
Il manoscritto ritrovato: Gec dell’Avventura di Silvio D’Arzo. Questioni filologiche preliminari, 2019.
Il manoscritto ritrovato: Gec dell’Avventura di Silvio D’Arzo. Questioni filologiche preliminari
alberto sebastiani
2019-01-01
Abstract
Gec dell’Avventura è il titolo del primo libro per ragazzi scritto da Silvio D’Arzo, ovvero Ezio Comparoni (1920-1952). Iniziato su invito dell’editore Enrico Vallecchi nel 1943, noto finora solo attraverso i riferimenti nei carteggi, il testo era considerato disperso, ma ora è stato ritrovato, per quanto incompleto (o incompiuto) tra le carte darziane donate alla Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia dagli eredi di Enrichetta Testa, vedova del prof. Rodolfo Macchioni Jodi, nel 2017. Il manoscritto, ritrovato in bella copia, è composto di tre parti, e le minute delle prime due, nonché altre carte presenti nel fondo, hanno permesso di comprendere meglio i riferimenti nei carteggi e negli epistolari. Questo saggio descrive il manoscritto e le sue minute; presenta la struttura e la trama della storia; compie un’analisi filologica dei testimoni pervenuti e ne offre una datazione avvalendosi di elementi interni (varianti tra minute e belle copie) ed esterni (la collaborazione con l’acquerellista Gian Battista Cavani per illustrare il testo), per collocarli adeguatamente e ricostruire le fasi della stesura del testo, le cui ulteriori riscritture porteranno anche a Penny Wirton e sua madre.File | Dimensione | Formato | |
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