Du rêve comme passivité: Merleau-Ponty entre Sartre et Binswanger

Always rich in heterogeneous suggestions, Merleau-Pontian reflection does not fail to address the status of oneiric experience, which is as complex as it is neglected or even trivialized in phenomenological studies. Although it is sometimes taken into consideration, notably in Sartrean analyses, this is only to reconduct it to the activity of the imagining consciousness. This contribution thus proposes to bring out the innovative character of Merleau-Ponty’ dream framework. After outlining the Sartrean considerations, Merleau-Ponty’s positions are briefly presented. Ultimately at stake is showing to what extent the advancement of a sincerely new conception of the dream, together with the rejection of the Sartrean positions, can only take place through reading the work of Ludwig Binswanger. Binswanger’s analyses of oneiric space allow an original approach to dreaming as an authentic experience that reveals a primary spatiality and a more originary mode of existence, thereby testifying to a form of passivity inherent in consciousness. Dreaming thus becomes fundamental for understanding our being-in-the-world in general and, consequently, also for understanding wakefulness.

La riflessione merleau-pontiana, sempre ricca di suggestioni eterogenee, non manca di esprimersi sullo statuto dell’esperienza onirica, tanto complessa quanto trascurata (se non persino banalizzata) dagli studi fenomenologici. Anche quando viene presa in considerazione, soprattutto nella riflessione sartriana, l’esperienza onirica viene infatti integralmente ricondotta all’attività di una coscienza immaginante. Questo contributo si propone dunque di mettere in luce il carattere innovatore della concezione merleau-pontiana del sogno. Dopo aver delineato i tratti generali della concezione sartriana del sogno, ci attarderemo nell’esposizione delle considerazioni avanzate da Merleau-Ponty. Questo consentirà infine di mostrare in che misura tanto la proposta di una concezione inedita del sogno quanto la presa di distanza dalle posizioni sartriane possano essere avvenute grazie all’incontro con l’opera di Ludwig Binswanger. Sarà così possibile mostrare come le analisi binswangeriane della spazialità onirica consentano un’interpretazione originale del sogno, riconosciuto come esperienza autentica di una spazialità primaria e di una modalità di esistenza più originaria, nonché testimonianza di una forma di passività inerente alla coscienza. Il sogno, nella riflessione merleau-pontiana, si rivelerà dunque fondamentale alla comprensione del nostro essere-al-mondo più in generale, e, di conseguenza, anche della veglia.