Esponente della Pop art italiana, patafisico, anticipatore dell’arte povera, Ugo Nespolo è stato, e continua a essere, un interprete dello spirito futurista che ha fatto della contaminazione tra i generi la cifra della sua arte. Sperimentatore ironico, fantasioso e mai banale, lungo il suo itinerario poetico, sempre teso a “portare l’arte nella vita”, si è cimentato nei settori più disparati (dall’abbigliamento all’arredamento, dalle copertine di libri e dischi alla grafica pubblicitaria, dal cinema alla televisione). A differenza della maggior parte dei protagonisti della Pop art, Nespolo è andato oltre il piano della rappresentazione. Ha scelto di entrare nel sistema dei media misurandosi con tecniche, materiali e linguaggi specifici concependo film underground e prodotti televisivi: questi ultimi scarsamente indagati dalla critica e oggetto di approfondimento del presente contributo come prodotti autonomi e in relazione alla produzione intermediale dell’artista. Degli anni Ottanta, sono le sue videosigle e gli spot per la Rai (tra questi: Indietro Tutta, 1987-88; Il piacere … dell’estate, di abitare, di conoscere, di vivere, di essere più sani e più belli, 1988; accanto a numerose produzioni per Rai International) e per aziende come Campari: brevi testi audiovisivi, composizioni iconico-sonore nelle quali si abbandona la staticità dei quadri e ci si richiama all’ineffabilità della musica grazie a una combinatoria di unità grammaticali che richiamano le note e insieme i pezzi e la capacità di assemblaggio dei suoi storici puzzle. Nespolo traduce il linguaggio dell’arte, decodifica i riti e i costumi della società e li restituisce in chiave simbolica, a metà tra fantasia e realtà. Offre ai telespettatori un mondo di oggetti usando forme e colori come concetti. Ha un approccio da semiologo per la quotidianità che rappresenta e di cui traccia da pittore la sintesi più autentica senza rinunciare a espressione e tecnica (per i suoi audiovisivi esegue il disegno prima su carta e poi lo elabora in sequenze animate al computer). Il risultato è un gioco evocativo, che cattura l’attenzione breve del telespettatore. Una ricerca che, più di recente, lo ha condotto a firmare le coloratissime grafiche per l’iconico cartone animato di RAI YoYo (2017), ispirate alle sue tele degli esordi, che hanno ottenuto importanti riconoscimenti internazionali. Riprendendo una categoria critica cara a Maurizio Calvesi, potremmo definire queste produzioni esercizi di “avanguardia di massa” grazie ai quali Nespolo conduce il gioco dell’arte in tv.
Tel(e)visioni. Ugo Nespolo ricostruisce il suo universo in tv, 2022.
Tel(e)visioni. Ugo Nespolo ricostruisce il suo universo in tv
de simone anna luigia
2022-01-01
Abstract
Esponente della Pop art italiana, patafisico, anticipatore dell’arte povera, Ugo Nespolo è stato, e continua a essere, un interprete dello spirito futurista che ha fatto della contaminazione tra i generi la cifra della sua arte. Sperimentatore ironico, fantasioso e mai banale, lungo il suo itinerario poetico, sempre teso a “portare l’arte nella vita”, si è cimentato nei settori più disparati (dall’abbigliamento all’arredamento, dalle copertine di libri e dischi alla grafica pubblicitaria, dal cinema alla televisione). A differenza della maggior parte dei protagonisti della Pop art, Nespolo è andato oltre il piano della rappresentazione. Ha scelto di entrare nel sistema dei media misurandosi con tecniche, materiali e linguaggi specifici concependo film underground e prodotti televisivi: questi ultimi scarsamente indagati dalla critica e oggetto di approfondimento del presente contributo come prodotti autonomi e in relazione alla produzione intermediale dell’artista. Degli anni Ottanta, sono le sue videosigle e gli spot per la Rai (tra questi: Indietro Tutta, 1987-88; Il piacere … dell’estate, di abitare, di conoscere, di vivere, di essere più sani e più belli, 1988; accanto a numerose produzioni per Rai International) e per aziende come Campari: brevi testi audiovisivi, composizioni iconico-sonore nelle quali si abbandona la staticità dei quadri e ci si richiama all’ineffabilità della musica grazie a una combinatoria di unità grammaticali che richiamano le note e insieme i pezzi e la capacità di assemblaggio dei suoi storici puzzle. Nespolo traduce il linguaggio dell’arte, decodifica i riti e i costumi della società e li restituisce in chiave simbolica, a metà tra fantasia e realtà. Offre ai telespettatori un mondo di oggetti usando forme e colori come concetti. Ha un approccio da semiologo per la quotidianità che rappresenta e di cui traccia da pittore la sintesi più autentica senza rinunciare a espressione e tecnica (per i suoi audiovisivi esegue il disegno prima su carta e poi lo elabora in sequenze animate al computer). Il risultato è un gioco evocativo, che cattura l’attenzione breve del telespettatore. Una ricerca che, più di recente, lo ha condotto a firmare le coloratissime grafiche per l’iconico cartone animato di RAI YoYo (2017), ispirate alle sue tele degli esordi, che hanno ottenuto importanti riconoscimenti internazionali. Riprendendo una categoria critica cara a Maurizio Calvesi, potremmo definire queste produzioni esercizi di “avanguardia di massa” grazie ai quali Nespolo conduce il gioco dell’arte in tv.| File | Dimensione | Formato | |
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