Il volume raccoglie gli articoli scritti tra il 1945 e il 1980 da Paolo Grassi per il quotidiano "Avanti!". Il fulcro del pensiero di questo grande uomo di cultura e di spettacolo è così sintetizzabile: il pragmatismo ideologico, l’ansia per l’affermazione di un’idea etica della professione fondata sul servizio agli individui che compongono la collettività, della quale si devono saper individuare i bisogni e soddisfare le necessità, svolgendo sempre un ruolo attivo, anticipatore di nuove tendenze, di nuove vie da percorrere. Seguendo questi principi, il conflitto con l’odierno ricorrente, insistente, assillante, richiamo alle parole, appunto, “efficienza”, e ai suoi presunti derivati, “azienda, manager, mercato”, è inevitabile e incomponibile, e non può essere affrontato che ridefinendo gli ambiti e le finalità del lavoro culturale. Rileggere oggi Paolo Grassi, l’uomo che ha alimentato con il suo generoso prodigarsi e con la genialità delle intuizioni l’organizzazione del teatro e della cultura nella seconda metà del secolo scorso, è utile proprio a questo scopo: la riappropriazione della cultura di ciò che le è intrinseco, rigettando fini e mezzi a essa esterni.
Il coraggio della responsabilità : scritti per L'Avanti, 1945-1980, 2009.
Il coraggio della responsabilità : scritti per L'Avanti, 1945-1980
Garavaglia, Valentina
2009-01-01
Abstract
Il volume raccoglie gli articoli scritti tra il 1945 e il 1980 da Paolo Grassi per il quotidiano "Avanti!". Il fulcro del pensiero di questo grande uomo di cultura e di spettacolo è così sintetizzabile: il pragmatismo ideologico, l’ansia per l’affermazione di un’idea etica della professione fondata sul servizio agli individui che compongono la collettività, della quale si devono saper individuare i bisogni e soddisfare le necessità, svolgendo sempre un ruolo attivo, anticipatore di nuove tendenze, di nuove vie da percorrere. Seguendo questi principi, il conflitto con l’odierno ricorrente, insistente, assillante, richiamo alle parole, appunto, “efficienza”, e ai suoi presunti derivati, “azienda, manager, mercato”, è inevitabile e incomponibile, e non può essere affrontato che ridefinendo gli ambiti e le finalità del lavoro culturale. Rileggere oggi Paolo Grassi, l’uomo che ha alimentato con il suo generoso prodigarsi e con la genialità delle intuizioni l’organizzazione del teatro e della cultura nella seconda metà del secolo scorso, è utile proprio a questo scopo: la riappropriazione della cultura di ciò che le è intrinseco, rigettando fini e mezzi a essa esterni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.