Come afferma Baudrillard ne "La soceità dei consumi" (1976), il corpo ha una “funzione ideologica”, è “il mito guida di un’etica del consumo” e come tale perde qualsiasi carattere “demistificatorio” per diventare, nella sua pornografica, “pubblicitaria”, ossessiva e ossessionante vetrinizzazione, di cui la proliferazione di immagini digitali è un inquietante e ipertrofica manifestazione, simulacro, packaging vuoto che non rimanda a nient’altro che a se stesso. Le immagini che ritraggono il corpo o parti di esso (proprio come accade in tanta pubblicità) sono cioè espressione di un feticismo, non del significato, bensì del significante, in cui il soggetto subisce un processo di astrazione (il culto della bellezza e del corpo) dei valori-segno in tutto e per tutto intercambiabili in nome di un “processo di razionalizzazione fantasmatica” (Baudrillard, "Per una critica dell'economia politica del segno", 2012, p.89) dell’oggetto e dell’oggetto corpo.
Corpo, 2017.
Autori: | Polesana, Maria Angela |
Data di pubblicazione: | 2017 |
Titolo: | Corpo |
Luogo di pubblicazione: | Milano |
Nazione editore: | Italy |
Editore: | Meltemi |
Titolo del libro: | Baudrillard ovunque |
Tutti i curatori: | Codeluppi, Vanni; Polesana, Maria Angela |
ISBN: | 9788883537608 |
Pagina iniziale: | 113 |
Pagina finale: | 122 |
Numero di pagine: | 10 |
Revisione (peer review): | comitato scientifico |
Rilevanza: | nazionale |
Lingua: | Italian |
Settore Scientifico Disciplinare: | Settore SPS/08 - Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi |
Keywords: | Body; Consumption; Media. |
Abstract: | Come afferma Baudrillard ne "La soceità dei consumi" (1976), il corpo ha una “funzione ideologica”, è “il mito guida di un’etica del consumo” e come tale perde qualsiasi carattere “demistificatorio” per diventare, nella sua pornografica, “pubblicitaria”, ossessiva e ossessionante vetrinizzazione, di cui la proliferazione di immagini digitali è un inquietante e ipertrofica manifestazione, simulacro, packaging vuoto che non rimanda a nient’altro che a se stesso. Le immagini che ritraggono il corpo o parti di esso (proprio come accade in tanta pubblicità) sono cioè espressione di un feticismo, non del significato, bensì del significante, in cui il soggetto subisce un processo di astrazione (il culto della bellezza e del corpo) dei valori-segno in tutto e per tutto intercambiabili in nome di un “processo di razionalizzazione fantasmatica” (Baudrillard, "Per una critica dell'economia politica del segno", 2012, p.89) dell’oggetto e dell’oggetto corpo. |
Numero degli autori: | 1 |
Supporto: | A stampa |
Appare nelle tipologie: | 2.01 Contributo in volume (Capitolo o Saggio) |
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File | Descrizione | Tipologia | Licenza | |
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