L'ipotesi benjaminiana di una lingua adamitica e della possibilità di recuperare quell'originario linguistico attraverso la traduzione viene messa a confronto con la lettura di Derrida e di Zumthor, nel tentativo di leggere nell'episodio biblico di Babele l'espressione di un ethos comunitario recuperabile proprio attraverso il lento lavoro di traduzione. Il paradigma traduttivo diventa quindi la sfida della convivenza e la felicità della traduzione (Ricoeur)il motore di una politica dell'amicizia e dell'accoglienza (Derrida).
L'ethos di Babele, 2008.
L'ethos di Babele
Boccali, Renato
2008-01-01
Abstract
L'ipotesi benjaminiana di una lingua adamitica e della possibilità di recuperare quell'originario linguistico attraverso la traduzione viene messa a confronto con la lettura di Derrida e di Zumthor, nel tentativo di leggere nell'episodio biblico di Babele l'espressione di un ethos comunitario recuperabile proprio attraverso il lento lavoro di traduzione. Il paradigma traduttivo diventa quindi la sfida della convivenza e la felicità della traduzione (Ricoeur)il motore di una politica dell'amicizia e dell'accoglienza (Derrida).File in questo prodotto:
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