L'Apocalisse è racconto-rivelazione per immagini. Essa offre un modello di predizione continuamente infirmata ma mai screditata che conduce verso il tempo penultimo, si arresta alla soglia dell'attesa senza procedere oltre. Siamo di fronte a un a-priori destinale che la teologia cristiana della storia assume come momento fondamentale, come tappa decisa verso il rinnovamento, in quanto annuncio del tempo debito della parusia. Ma sempre di più la fine si presenta come esaurimento del fine e caduta dell'eschaton che, paradossalmente, produce una proliferazione di immagini, virtuali, volte alla spettacolarizzazione del negativo, con il predominare della suggestione estetizzante del catastrofico. Emerge così un vero e proprio momento spettrale o contro-tempo della fine, come tempo del passaggio, del transito mai realmente compiuto e che si mantiene nella sospensione del passare. Imminenza continuamente differita e aggiornata che crea un tempo d'attesa senza speranza, che differisce il destino ultimo in un rinvio illimitato.
Immagini da Patmos: visioni e profezie dal tempo debito al tempo differito, 2009.
Autori: | Boccali, Renato |
Data di pubblicazione: | 2009 |
Titolo: | Immagini da Patmos: visioni e profezie dal tempo debito al tempo differito |
Rivista: | |
Nazione editore: | Italy |
Editore: | Liguori |
Volume: | 1 |
Fascicolo: | 0 |
Pagina iniziale: | 239 |
Pagina finale: | 256 |
Numero di pagine: | 18 |
Revisione (peer review): | comitato scientifico |
IF: | senza ISI Impact Factor |
Rilevanza: | nazionale |
Lingua: | Italian |
Settore Scientifico Disciplinare: | Settore M-FIL/04 - Estetica |
Keywords: | Apocalisse; Tarkovskij; Gioacchino da Fiore; Blanchot; Derrida; Deleuze; tempo; fine; catastrofe; spettrale |
Abstract: | L'Apocalisse è racconto-rivelazione per immagini. Essa offre un modello di predizione continuamente infirmata ma mai screditata che conduce verso il tempo penultimo, si arresta alla soglia dell'attesa senza procedere oltre. Siamo di fronte a un a-priori destinale che la teologia cristiana della storia assume come momento fondamentale, come tappa decisa verso il rinnovamento, in quanto annuncio del tempo debito della parusia. Ma sempre di più la fine si presenta come esaurimento del fine e caduta dell'eschaton che, paradossalmente, produce una proliferazione di immagini, virtuali, volte alla spettacolarizzazione del negativo, con il predominare della suggestione estetizzante del catastrofico. Emerge così un vero e proprio momento spettrale o contro-tempo della fine, come tempo del passaggio, del transito mai realmente compiuto e che si mantiene nella sospensione del passare. Imminenza continuamente differita e aggiornata che crea un tempo d'attesa senza speranza, che differisce il destino ultimo in un rinvio illimitato. |
Numero degli autori: | 1 |
Supporto: | A stampa |
Appare nelle tipologie: | 1.01 Articolo in rivista |