Il contributo indaga in una prospettiva comparatistica l’emergenza e l’evoluzione dell’immagine della “comunità fortificata” (gated community), con una particolare attenzione alla sua declinazione all’interno del genere romanzesco (I. Levin; J. G. Ballard; C. Piñeiro). Nato e sviluppatosi all’interno dell’immaginario anglosassone, tale paradigma postmetropolitano sembra infatti aver attecchito con successo in altri contesti storico-geografici, adattandosi plasticamente all’evoluzione del “discorso” della globalizzazione: dall’affermarsi delle retoriche del libero mercato tra gli anni Ottanta e Novanta; al risorgere delle ragioni della sicurezza e del territorio in coincidenza con l’inizio del nuovo millennio; per arrivare, infine, ai tempi più recenti della crisi economica. Lo scopo dell’analisi sarà quello di dimostrare in che misura questo “motivo” sia stato utilizzato per drammatizzare e tematizzare alcuni aspetti della correlazione tra le due dimensioni della world literature (il locale e il globale) tra cui: il controllo e la gestione del movimento di merci e persone attraverso la pianificazione urbana; la ridefinizione delle tradizionali opposizioni topologiche ereditate dalla modernità (dentro/fuori, centro/periferia); la creazione di zone ibride, di nuovi paradigmi di appartenenza ed esclusione e di nuove “comunità immaginate”.

Gates Wide Shut. Un’ipotesi comparatistica per lo studio delle gated communities, 2014-10.

Gates Wide Shut. Un’ipotesi comparatistica per lo studio delle gated communities

Chiurato, Andrea
2014-10-01

Abstract

Il contributo indaga in una prospettiva comparatistica l’emergenza e l’evoluzione dell’immagine della “comunità fortificata” (gated community), con una particolare attenzione alla sua declinazione all’interno del genere romanzesco (I. Levin; J. G. Ballard; C. Piñeiro). Nato e sviluppatosi all’interno dell’immaginario anglosassone, tale paradigma postmetropolitano sembra infatti aver attecchito con successo in altri contesti storico-geografici, adattandosi plasticamente all’evoluzione del “discorso” della globalizzazione: dall’affermarsi delle retoriche del libero mercato tra gli anni Ottanta e Novanta; al risorgere delle ragioni della sicurezza e del territorio in coincidenza con l’inizio del nuovo millennio; per arrivare, infine, ai tempi più recenti della crisi economica. Lo scopo dell’analisi sarà quello di dimostrare in che misura questo “motivo” sia stato utilizzato per drammatizzare e tematizzare alcuni aspetti della correlazione tra le due dimensioni della world literature (il locale e il globale) tra cui: il controllo e la gestione del movimento di merci e persone attraverso la pianificazione urbana; la ridefinizione delle tradizionali opposizioni topologiche ereditate dalla modernità (dentro/fuori, centro/periferia); la creazione di zone ibride, di nuovi paradigmi di appartenenza ed esclusione e di nuove “comunità immaginate”.
Italiano
ott-2014
http://www.ticontre.org/ojs/index.php/t3/article/view/29/24
2
83
100
18
Italy
nazionale
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A stampa
Settore L-FIL-LET/14 - Critica Letteraria e Letterature Comparate
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10808/10083
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