In riferimento all'esperienza contemporanea di una progressiva coercizione all'integrazione nelle società liberali più avanzate, la mia indagine persegue l'idea di ciò che si potrebbe definire una "cultura liberale". L'intenzione costruttiva è quella di ricostruire una alternativa liberale rispetto all'interpretazione oggi prevalentemente pluralistica della società - tuttavia in modo che si evidenzi allo stesso tempo come e per quale motivo questa alternativa sia stata eliminata dall'orizzonte del concetto liberale della cultura. Tale alternativa ha un'origine che risale all'umanesimo e rimanda alla filosofia idealista, in particolare di Kant e Hegel. Per questo motivo definisco il progetto di un liberalismo politico da ricostruire su questa linea tradizionale, "concezione della teoria della ragione" e, nel senso più ristretto della sua variante estetica, "concezione speculativo-intellettuale". Il pluralismo affonda invece le sue radici nell'utilitarismo e pragmatismo anglosassone e può oggi essere definito come "pluralistico-agonale". Mentre il liberalismo politico, basato sulla teoria della ragione e dello spirito speculativo, al fine di eliminare i conflitti che scaturiscono necessariamente dal principio di concorrenza, pone nel concetto di ragione e di spirito l'esistenza di una terza istanza determinata in termini di contenuto, nel senso di una presa di distanza rispetto a scopi personali e scelte di valore individuale, l'accezione pluralistico-agonale può essere caratterizzata proprio in relazione all'esclusione di questa terza istanza. La sua forma espressiva prevalente viene ravvisata in un'estetica delle polarizzazioni determinata dall'industria culturale. Visto che il riconoscimento dei principi liberali ha qui solo una funzione neutralizzante, si può dire che nella prima concezione l'unità della ragione è il centro e la sostanza del progetto di una società liberale, nella seconda è la parentesi pragmatica e come tale accidentalizzata; per esprimerlo con un'immagine: l'unità viene spostata dal centro della costruzione teorica alla periferia mentre il centro viene invece occupato dal concetto di pluralità.
Über Polarisierung. Studien zur Entwicklung des liberalen Kulturverständnisses seit Adorno, 2003.
Über Polarisierung. Studien zur Entwicklung des liberalen Kulturverständnisses seit Adorno
SZUKALA, RALPH HELMUT
2003-01-01
Abstract
In riferimento all'esperienza contemporanea di una progressiva coercizione all'integrazione nelle società liberali più avanzate, la mia indagine persegue l'idea di ciò che si potrebbe definire una "cultura liberale". L'intenzione costruttiva è quella di ricostruire una alternativa liberale rispetto all'interpretazione oggi prevalentemente pluralistica della società - tuttavia in modo che si evidenzi allo stesso tempo come e per quale motivo questa alternativa sia stata eliminata dall'orizzonte del concetto liberale della cultura. Tale alternativa ha un'origine che risale all'umanesimo e rimanda alla filosofia idealista, in particolare di Kant e Hegel. Per questo motivo definisco il progetto di un liberalismo politico da ricostruire su questa linea tradizionale, "concezione della teoria della ragione" e, nel senso più ristretto della sua variante estetica, "concezione speculativo-intellettuale". Il pluralismo affonda invece le sue radici nell'utilitarismo e pragmatismo anglosassone e può oggi essere definito come "pluralistico-agonale". Mentre il liberalismo politico, basato sulla teoria della ragione e dello spirito speculativo, al fine di eliminare i conflitti che scaturiscono necessariamente dal principio di concorrenza, pone nel concetto di ragione e di spirito l'esistenza di una terza istanza determinata in termini di contenuto, nel senso di una presa di distanza rispetto a scopi personali e scelte di valore individuale, l'accezione pluralistico-agonale può essere caratterizzata proprio in relazione all'esclusione di questa terza istanza. La sua forma espressiva prevalente viene ravvisata in un'estetica delle polarizzazioni determinata dall'industria culturale. Visto che il riconoscimento dei principi liberali ha qui solo una funzione neutralizzante, si può dire che nella prima concezione l'unità della ragione è il centro e la sostanza del progetto di una società liberale, nella seconda è la parentesi pragmatica e come tale accidentalizzata; per esprimerlo con un'immagine: l'unità viene spostata dal centro della costruzione teorica alla periferia mentre il centro viene invece occupato dal concetto di pluralità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.