Il cinema di Lynch apre dei mondi che chiedono di essere esplorati. Questo libro è una ricognizione ininterrotta di questi universi filmici, ne traccia una mappa e cerca di avvistare i loro "orizzonti affettivi", anche quando si presentano più astrusi e oscuri. Spesso espansi fino alle stelle, questi territori sono incastonati attorno a ciò che vi è di più intimo. In questo senso, l'Alfabeto lynchiano, elaborato fin dalla fine degli anni Sessanta, ha sempre teso a liberarsi dalle lingue improprie per dar voce all’Inland Empire (è questo il titolo dell’ultimo film di Lynch, indagato qui nel dettaglio, tanto da essergli riservato quasi un "volume nel volume"). "Ci sono delle situazioni, di ordine cognitivo, che sono senza dubbio astratte, ma nelle quali tutti noi possiamo riconoscerci" (D. Lynch). L’astrazione del pensiero immaginativo elabora mondi che finiscono per interpretare il dominio dell’esperienza e nel contempo cercano in esso motivazione. Nulla è forse più complesso di questa interpretazione tra mondi che ci accomuna, nulla merita maggiore approfondimento, giustificando il ricorso alla strumentazione d’analisi più sofisticata. Ciò che il libro offre al lettore è un’avventura interpretativa di tutti i film girati da Lynch. A ciascuna opera è dedicato un saggio in cui ripescare dettagli lasciati impensati o perdersi con rigore in questioni che abbracciano un’intera forma di vita. Questa seconda edizione è stata riveduta, ampliata e aggiornata.
Interpretazione tra mondi: il pensiero figurale di David Lynch. II Edizione, riveduta, ampliata e corretta, 2008.
Interpretazione tra mondi: il pensiero figurale di David Lynch. II Edizione, riveduta, ampliata e corretta
Basso, Pierluigi
2008-01-01
Abstract
Il cinema di Lynch apre dei mondi che chiedono di essere esplorati. Questo libro è una ricognizione ininterrotta di questi universi filmici, ne traccia una mappa e cerca di avvistare i loro "orizzonti affettivi", anche quando si presentano più astrusi e oscuri. Spesso espansi fino alle stelle, questi territori sono incastonati attorno a ciò che vi è di più intimo. In questo senso, l'Alfabeto lynchiano, elaborato fin dalla fine degli anni Sessanta, ha sempre teso a liberarsi dalle lingue improprie per dar voce all’Inland Empire (è questo il titolo dell’ultimo film di Lynch, indagato qui nel dettaglio, tanto da essergli riservato quasi un "volume nel volume"). "Ci sono delle situazioni, di ordine cognitivo, che sono senza dubbio astratte, ma nelle quali tutti noi possiamo riconoscerci" (D. Lynch). L’astrazione del pensiero immaginativo elabora mondi che finiscono per interpretare il dominio dell’esperienza e nel contempo cercano in esso motivazione. Nulla è forse più complesso di questa interpretazione tra mondi che ci accomuna, nulla merita maggiore approfondimento, giustificando il ricorso alla strumentazione d’analisi più sofisticata. Ciò che il libro offre al lettore è un’avventura interpretativa di tutti i film girati da Lynch. A ciascuna opera è dedicato un saggio in cui ripescare dettagli lasciati impensati o perdersi con rigore in questioni che abbracciano un’intera forma di vita. Questa seconda edizione è stata riveduta, ampliata e aggiornata.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.