Il saggio cerca di fare il punto delle politiche educative nel Messico degli anni Venti e Trenta per comprendere come la disputa educativa tra istituzioni pubbliche e religiose restò un nodo centrale irrisolto di una più ampia partita politica e culturale. Dopo una rapida ricostruzione dei precedenti, attraverso le novità della stagione rivoluzionaria, ricostruisce come la fragile pace prodotta prima dall’uscita dalla rivoluzione in armi e poi dagli arreglos che chiusero la cristiada venne messa in discussione proprio sulla base di crisi apertesi sul fronte educativo e dallo scontro di modelli cultural-pedagogici. Il saggio ricostruisce quindi alcune proposte e reazioni che si celavano dietro al piano di laicizzazione dell’impianto scolastico voluto da Bassols, tra progetti di «defanatizzazione» e nuove costruzioni «morali». In quest’ottica si propone anche una periodizzazione della disputa, prestando attenzione alla dimensione di religiosità civile che accompagnò e sostenne la diffusione del sistema pedagogico de la Sep. Si ricostruiscono quindi forme e termini della Scuola d'azione e di quella razionalista, con particolare attenzione alla "Scuola socialista" cardenista degli anni trenta e alla reazione alle sue proposte da parte delle istituzioni (ecclesiastiche, laiche ed educative) cattoliche.
La disputa sull'educazione nel Messico postrivoluzionario. La disputa Stato-Chiesa, la scuola d'azione, razionalista e socialista., 2013-11.
La disputa sull'educazione nel Messico postrivoluzionario. La disputa Stato-Chiesa, la scuola d'azione, razionalista e socialista.
De Giuseppe, Massimo
2013-11-01
Abstract
Il saggio cerca di fare il punto delle politiche educative nel Messico degli anni Venti e Trenta per comprendere come la disputa educativa tra istituzioni pubbliche e religiose restò un nodo centrale irrisolto di una più ampia partita politica e culturale. Dopo una rapida ricostruzione dei precedenti, attraverso le novità della stagione rivoluzionaria, ricostruisce come la fragile pace prodotta prima dall’uscita dalla rivoluzione in armi e poi dagli arreglos che chiusero la cristiada venne messa in discussione proprio sulla base di crisi apertesi sul fronte educativo e dallo scontro di modelli cultural-pedagogici. Il saggio ricostruisce quindi alcune proposte e reazioni che si celavano dietro al piano di laicizzazione dell’impianto scolastico voluto da Bassols, tra progetti di «defanatizzazione» e nuove costruzioni «morali». In quest’ottica si propone anche una periodizzazione della disputa, prestando attenzione alla dimensione di religiosità civile che accompagnò e sostenne la diffusione del sistema pedagogico de la Sep. Si ricostruiscono quindi forme e termini della Scuola d'azione e di quella razionalista, con particolare attenzione alla "Scuola socialista" cardenista degli anni trenta e alla reazione alle sue proposte da parte delle istituzioni (ecclesiastiche, laiche ed educative) cattoliche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.