Il volume si configura come un superamento della critica postmoderna a Tristram Shandy di Laurence Sterne, che vede il testo letterario come un insieme di narrazioni linguisticamente compromesse, allo scopo di individuare invece l’architettura di una costruzione finzionale a partire delle “informazioni”. La metafora della lanterna magica, utilizzata nel romanzo per rappresentare la durata dell’esserci attraverso l’osservazione di una realtà intesa come sequenza di immagini e di idee, è diventata il pretesto per svelare gli inganni e i trompe-l'œil con cui il realismo e le certezze della conoscenza oggettiva ammaliano il lettore. E’ stata individuata una strategia interpretativa tesa a visualizzare la prassi con cui Sterne crea un ordine del discorso ovvero costruisce un universo cognitivo e gnoseologico coerente e ordinato, per quanto bizzarro. La poetica dell’imprevedibile attuata da Sterne da una parte simula i processi che generano la coscienza di Tristram, il contesto sociale di Shandy Hall e la scrittura stessa del romanzo. Dall’altra lascia il lettore sempre sospeso tra narrazione e simulazione, ordine e disordine, in un perpetuo e straniante divenire della forma e della conoscenza che sfugge al meccanicismo settecentesco dell’orologio. Vita e opinione, parola e immagine, scienza e letteratura, epistéme e doxa sono le linee argomentative che guidano la lettura di romanzo.
La lanterna magica di Tristram Shandy : visualità e informazione, ordine ed entropia, paradossi e trompe-l'oeil nel romanzo di Laurence Sterne, 2008-12.
La lanterna magica di Tristram Shandy : visualità e informazione, ordine ed entropia, paradossi e trompe-l'oeil nel romanzo di Laurence Sterne
Carbone, Paola
2008-12-01
Abstract
Il volume si configura come un superamento della critica postmoderna a Tristram Shandy di Laurence Sterne, che vede il testo letterario come un insieme di narrazioni linguisticamente compromesse, allo scopo di individuare invece l’architettura di una costruzione finzionale a partire delle “informazioni”. La metafora della lanterna magica, utilizzata nel romanzo per rappresentare la durata dell’esserci attraverso l’osservazione di una realtà intesa come sequenza di immagini e di idee, è diventata il pretesto per svelare gli inganni e i trompe-l'œil con cui il realismo e le certezze della conoscenza oggettiva ammaliano il lettore. E’ stata individuata una strategia interpretativa tesa a visualizzare la prassi con cui Sterne crea un ordine del discorso ovvero costruisce un universo cognitivo e gnoseologico coerente e ordinato, per quanto bizzarro. La poetica dell’imprevedibile attuata da Sterne da una parte simula i processi che generano la coscienza di Tristram, il contesto sociale di Shandy Hall e la scrittura stessa del romanzo. Dall’altra lascia il lettore sempre sospeso tra narrazione e simulazione, ordine e disordine, in un perpetuo e straniante divenire della forma e della conoscenza che sfugge al meccanicismo settecentesco dell’orologio. Vita e opinione, parola e immagine, scienza e letteratura, epistéme e doxa sono le linee argomentative che guidano la lettura di romanzo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.