Il prossimo, l’estraneo, l’esotico sono i tre pattern in cui per lo più si organizza il dibattito contemporaneo sull'identità. Ognuno di essi ha il suo focus nella relazione mutevole che fonda l’ontologia del rapporto tra un Io immaginario e un Altro immaginario, soggetti e oggetti contestuali di una dialettica aporetica. A partire dalla teoria di Freud sul narcisismo e dal seminario di Lacan sull'Altro, il saggio analizza la messa in scena di questa dialettia in due casi particolarmente significativi e complessi dal punto di vista dei linguaggi mobilitati e dell'interstesto in cui si collocano: il romanzo/film Teorema di Pier Paolo Pasolini e l film/romanzo Gruppo di famiglia in un interno di Luchino Visconti. Nei due casi l'Altro (l’Ospite, Konrad) è una pura funzione, strumento di distruzione e conversione, uno «psicagogo» incaricato di sospingere i personaggi «verso benefiche immensità» (Pasolini). Un emblema contraddittorio come l’unheimliche freudiano – l’estraneo che diventa familiare (modificando il soggetto) e che poi torna a essere estraneo (distruggendo il soggetto) –, in cui si ibridano il visiting angel della letteratura medioevale, tornato in auge nel Novecento con la poesia interlocutoria di Montale, l’angelo sterminatore di buñueliana memoria (miscela di critica della borghesia e visioni psicoanalitiche) e una conturbante reminiscenza biblica: "Mi hai sedotto, Dio, e io mi sono lasciato sedurre, mi hai violentato e hai prevalso. Sono divenuto oggetto di scherno ogni giorno, ognuno si fa beffe di me" (Geremia).
"Mi hai sedotto o Dio": l'Altro e la distruzione di sé, 2009.
"Mi hai sedotto o Dio": l'Altro e la distruzione di sé
Vittorini, Fabio
2009-01-01
Abstract
Il prossimo, l’estraneo, l’esotico sono i tre pattern in cui per lo più si organizza il dibattito contemporaneo sull'identità. Ognuno di essi ha il suo focus nella relazione mutevole che fonda l’ontologia del rapporto tra un Io immaginario e un Altro immaginario, soggetti e oggetti contestuali di una dialettica aporetica. A partire dalla teoria di Freud sul narcisismo e dal seminario di Lacan sull'Altro, il saggio analizza la messa in scena di questa dialettia in due casi particolarmente significativi e complessi dal punto di vista dei linguaggi mobilitati e dell'interstesto in cui si collocano: il romanzo/film Teorema di Pier Paolo Pasolini e l film/romanzo Gruppo di famiglia in un interno di Luchino Visconti. Nei due casi l'Altro (l’Ospite, Konrad) è una pura funzione, strumento di distruzione e conversione, uno «psicagogo» incaricato di sospingere i personaggi «verso benefiche immensità» (Pasolini). Un emblema contraddittorio come l’unheimliche freudiano – l’estraneo che diventa familiare (modificando il soggetto) e che poi torna a essere estraneo (distruggendo il soggetto) –, in cui si ibridano il visiting angel della letteratura medioevale, tornato in auge nel Novecento con la poesia interlocutoria di Montale, l’angelo sterminatore di buñueliana memoria (miscela di critica della borghesia e visioni psicoanalitiche) e una conturbante reminiscenza biblica: "Mi hai sedotto, Dio, e io mi sono lasciato sedurre, mi hai violentato e hai prevalso. Sono divenuto oggetto di scherno ogni giorno, ognuno si fa beffe di me" (Geremia).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.