Musica gregoriana, un salmo biblico, le foto di un notissimo reporter, dodici parole chiave, tredici voci recitanti che parlano in quattordici lingue diverse: sono solo alcune delle componenti di Polifonia intermediale. Un’installazione di suoni, parole e immagini ideata nel 2022 da Martino Traversa, un’opera complessa, allestita negli spazi fagocitanti del Teatro Farnese di Parma. Un’opera rarefatta e allo stesso tempo densa di segni, suggestioni, cortocircuiti mediali, in cui le immagini e le note vengono "rimediate" attraverso il dialogo con una duplice gabbia architettonica (quella del Teatro Farnese e quella dell’installazione) e con un triplice soundscape (quello del cantato antico, quello del vocalizzo contemporaneo e quello del parlato), che le sottopone a una serie di traslazioni e frizioni di senso che le rigenerano e le sottraggono dall’originaria funzione di documentazione. L’analisi di quest’opera offre un esempio delle procedure di adattamento e risignificazione della musica nell’ultracontemporaneità.
Segni ri-mediati. Polifonia intermediale di Martino Traversa, 2024-12.
Segni ri-mediati. Polifonia intermediale di Martino Traversa
Fabio Vittorini
2024-12-01
Abstract
Musica gregoriana, un salmo biblico, le foto di un notissimo reporter, dodici parole chiave, tredici voci recitanti che parlano in quattordici lingue diverse: sono solo alcune delle componenti di Polifonia intermediale. Un’installazione di suoni, parole e immagini ideata nel 2022 da Martino Traversa, un’opera complessa, allestita negli spazi fagocitanti del Teatro Farnese di Parma. Un’opera rarefatta e allo stesso tempo densa di segni, suggestioni, cortocircuiti mediali, in cui le immagini e le note vengono "rimediate" attraverso il dialogo con una duplice gabbia architettonica (quella del Teatro Farnese e quella dell’installazione) e con un triplice soundscape (quello del cantato antico, quello del vocalizzo contemporaneo e quello del parlato), che le sottopone a una serie di traslazioni e frizioni di senso che le rigenerano e le sottraggono dall’originaria funzione di documentazione. L’analisi di quest’opera offre un esempio delle procedure di adattamento e risignificazione della musica nell’ultracontemporaneità.File | Dimensione | Formato | |
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