LA TECNOLOGIA COME FORMA SIMBOLICA. Dal 1974 al 1999 Barilli collabora all’“Espresso”. Dopo aver spaziato tra i suoi poliedrici interessi su “Il Verri”, il “Corriere della Sera”, “Il Resto del Carlino”, è sulle pagine del settimanale romano che si afferma nel ruolo di critico d’arte. Le sue rubriche, a lungo pubblicate in alternanza con Argan, oscillano tra il gusto per la scommessa su mostre, figure, tendenze e l’anticipazione di una più ampia ricerca sul contemporaneo, poi confluita nel corpus dei suoi scritti, alimentata dalle teorie di McLuhan e dalla centralità data alle tecnologie.
Per una biblioteca possibile; Critica e storia dell’arte; La critica sulle riviste; La tecnologia come forma simbolica. Renato Barilli sull’Espresso (1974-1999); La critica sui giornali; Contemporaneità vs avanguardia. Cesare Brandi al Corriere della Sera (1957-1986); La critica degli artisti, 2024.
Per una biblioteca possibile; Critica e storia dell’arte; La critica sulle riviste; La tecnologia come forma simbolica. Renato Barilli sull’Espresso (1974-1999); La critica sui giornali; Contemporaneità vs avanguardia. Cesare Brandi al Corriere della Sera (1957-1986); La critica degli artisti
De Simone, Anna Luigia
2024-01-01
Abstract
LA TECNOLOGIA COME FORMA SIMBOLICA. Dal 1974 al 1999 Barilli collabora all’“Espresso”. Dopo aver spaziato tra i suoi poliedrici interessi su “Il Verri”, il “Corriere della Sera”, “Il Resto del Carlino”, è sulle pagine del settimanale romano che si afferma nel ruolo di critico d’arte. Le sue rubriche, a lungo pubblicate in alternanza con Argan, oscillano tra il gusto per la scommessa su mostre, figure, tendenze e l’anticipazione di una più ampia ricerca sul contemporaneo, poi confluita nel corpus dei suoi scritti, alimentata dalle teorie di McLuhan e dalla centralità data alle tecnologie.File | Dimensione | Formato | |
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