Salvador Dalí, pittore di paesaggi. Recuperando materiali archivistici poco frequentati, questo saggio vuole ricostruire il dialogo tra il “grande paranoico” e i suoi luoghi, procedendo per passaggi essenziali e per affinità iconografiche. All’apparenza, si tratta di spazi fantastici: inospitali, abitati da individui sottoposti ad anamorfosi, da persistenze naturali invasive, da architetture in bilico tra solidità e liquidità, tra monumentalità e consunzione. Universi densi di rinvii alla mitologia e alla storia dell’arte: talvolta, involontarie profezie degli scenari post-atomici. Siamo dentro il regno dell’interiorità: in quella che Ballard ha definito una “fantasy speculativa”. Riaffiorano i fantasmi dell’inconscio, insieme con ossessioni e inquietudini senza tempo. In sequenza, fotogrammi dipinti, che sono entrati a far parte del nostro immaginario collettivo. Sono teatri dell’assurdo che, spesso, recuperano ricordi privati, memorie familiari, occasioni segrete. Dalí rielabora – fino a rendere illeggibili – contesti esistenti. Manipola tracce della sua terra: la regione dell’Alto Ampurdán. Dietro le sue complesse stratificazioni di simboli, sovente, si nascondono impressioni ispirate da quella zona al confine tra Spagna e Francia, attraversata da un vento terso, che rende il cielo limpido. Nascono geografie estreme. Dapprima, piene di figure dissonanti, in linea con le poetiche del surrealismo. In seguito, emergeranno rappresentazioni ricche di inattesi riferimenti alla Metafisica dechirichiana. Paradisi perduti: vuoti, disabitati, eterni. Prima, le voci. Poi, il silenzio. In questa oscillazione è il destino di Salvador Dalí, pittore di paesaggi. Il saggio è presente in un volume, curato da Vincenzo Trione, intitolato \"Salvador Dalí. Il sogno si avvicina\" (edito da 24 Ore Cultura), che ha accompagnato una grande mostra tenutasi nell'autunno del 2010 presso il Palazzo Reale di Milano, realizzata in collaborazione con la Fondazione Salvador Dalí di Figueres e con il Centro Studi Daliniano
Dalí metafisico, 2010.
Dalí metafisico
Trione, Vincenzo
2010-01-01
Abstract
Salvador Dalí, pittore di paesaggi. Recuperando materiali archivistici poco frequentati, questo saggio vuole ricostruire il dialogo tra il “grande paranoico” e i suoi luoghi, procedendo per passaggi essenziali e per affinità iconografiche. All’apparenza, si tratta di spazi fantastici: inospitali, abitati da individui sottoposti ad anamorfosi, da persistenze naturali invasive, da architetture in bilico tra solidità e liquidità, tra monumentalità e consunzione. Universi densi di rinvii alla mitologia e alla storia dell’arte: talvolta, involontarie profezie degli scenari post-atomici. Siamo dentro il regno dell’interiorità: in quella che Ballard ha definito una “fantasy speculativa”. Riaffiorano i fantasmi dell’inconscio, insieme con ossessioni e inquietudini senza tempo. In sequenza, fotogrammi dipinti, che sono entrati a far parte del nostro immaginario collettivo. Sono teatri dell’assurdo che, spesso, recuperano ricordi privati, memorie familiari, occasioni segrete. Dalí rielabora – fino a rendere illeggibili – contesti esistenti. Manipola tracce della sua terra: la regione dell’Alto Ampurdán. Dietro le sue complesse stratificazioni di simboli, sovente, si nascondono impressioni ispirate da quella zona al confine tra Spagna e Francia, attraversata da un vento terso, che rende il cielo limpido. Nascono geografie estreme. Dapprima, piene di figure dissonanti, in linea con le poetiche del surrealismo. In seguito, emergeranno rappresentazioni ricche di inattesi riferimenti alla Metafisica dechirichiana. Paradisi perduti: vuoti, disabitati, eterni. Prima, le voci. Poi, il silenzio. In questa oscillazione è il destino di Salvador Dalí, pittore di paesaggi. Il saggio è presente in un volume, curato da Vincenzo Trione, intitolato \"Salvador Dalí. Il sogno si avvicina\" (edito da 24 Ore Cultura), che ha accompagnato una grande mostra tenutasi nell'autunno del 2010 presso il Palazzo Reale di Milano, realizzata in collaborazione con la Fondazione Salvador Dalí di Figueres e con il Centro Studi DalinianoI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.