Dall’inizio della crisi pandemica in Italia le aziende si sono sempre più affidate a forme di telelavoro e lavoro agile. Dalla primavera del 2020, questa situazione ha riguardato più di 3 milioni di individui, di cui molti si trovavano a svolgere da remoto le proprie attività professionali per la prima volta. Infatti, le diverse e variegate modalità di lavoro da casa permesse da dispositivi digitali - che nel dibattitto pubblico italiano sono spesso identificate con l’etichetta omnicomprensiva smartworking – hanno rappresentato un fenomeno relativamente nuovo in Italia. La comunicazione interna e le relazioni tra i dipendenti sono state fortemente ridisegnate all’interno degli ambienti costruiti dalle piattaforme digitali, attraverso cui i lavoratori si sono trovati a svolgere le proprie mansioni. Diverse ricerche hanno evidenziato che l’impatto dello smartworking è stato diseguale su diversi strati della popolazione; infatti, il collasso di diversi spazi e sfere relazionali (dai rapporti privati a quelli lavorativi) nello stesso luogo si è rivelato problematico specialmente per alcune categorie, come le donne con bambini in età scolare. Questo contributo intende discutere il fenomeno dello smartworking adottando una prospettiva interdisciplinare, basata su letteratura afferente ai campi, tra gli altri, della sociologia del lavoro, digitale, gli studi sulla comunicazione interna e d’impresa. L’obiettivo è mettere in luce le diverse esperienze legate al lavoro da casa, i possibili benefici e rischi del lavoro da remoto, il ruolo delle piattaforme digitali nella strutturazione degli spazi e dei tempi personali e lavorativi, le sfide insite per le aziende ed i possibili interventi da parte dei policymakers per mitigare i potenziali problemi legati al lavoro da remoto. La discussione avrà infine l’obiettivo di fornire spunti per eventuali interventi da parte dei vari stakeholders coinvolti e suggerire percorsi per la ricerca futura.
Smart working e piattaforme digitali. Tra le esperienze dei lavoratori, le sfide aziendali e i compiti dello stato, 2022.
Smart working e piattaforme digitali. Tra le esperienze dei lavoratori, le sfide aziendali e i compiti dello stato
Pronzato, Riccardo
2022-01-01
Abstract
Dall’inizio della crisi pandemica in Italia le aziende si sono sempre più affidate a forme di telelavoro e lavoro agile. Dalla primavera del 2020, questa situazione ha riguardato più di 3 milioni di individui, di cui molti si trovavano a svolgere da remoto le proprie attività professionali per la prima volta. Infatti, le diverse e variegate modalità di lavoro da casa permesse da dispositivi digitali - che nel dibattitto pubblico italiano sono spesso identificate con l’etichetta omnicomprensiva smartworking – hanno rappresentato un fenomeno relativamente nuovo in Italia. La comunicazione interna e le relazioni tra i dipendenti sono state fortemente ridisegnate all’interno degli ambienti costruiti dalle piattaforme digitali, attraverso cui i lavoratori si sono trovati a svolgere le proprie mansioni. Diverse ricerche hanno evidenziato che l’impatto dello smartworking è stato diseguale su diversi strati della popolazione; infatti, il collasso di diversi spazi e sfere relazionali (dai rapporti privati a quelli lavorativi) nello stesso luogo si è rivelato problematico specialmente per alcune categorie, come le donne con bambini in età scolare. Questo contributo intende discutere il fenomeno dello smartworking adottando una prospettiva interdisciplinare, basata su letteratura afferente ai campi, tra gli altri, della sociologia del lavoro, digitale, gli studi sulla comunicazione interna e d’impresa. L’obiettivo è mettere in luce le diverse esperienze legate al lavoro da casa, i possibili benefici e rischi del lavoro da remoto, il ruolo delle piattaforme digitali nella strutturazione degli spazi e dei tempi personali e lavorativi, le sfide insite per le aziende ed i possibili interventi da parte dei policymakers per mitigare i potenziali problemi legati al lavoro da remoto. La discussione avrà infine l’obiettivo di fornire spunti per eventuali interventi da parte dei vari stakeholders coinvolti e suggerire percorsi per la ricerca futura.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.