“L’esercizio del giorno e la meditazione della notte”: Beccaria e la metafisica di Hume

Quali sono le possibili fonti dei Delitti di Beccaria? La metafisica profonda di Hume ha "illuminato" l'autore dei Delitti, come sostengono numerosi studiosi (fino a farne un "luogo comune"), sulla base di una lettera di Beccaria al suo traduttore Morellet? Il saggio non nega ma moltiplica le evidenti somiglianze tra alcune argomentazioni e immagini dei Delitti e delle opere "metafisiche" di Hume; eppure, mostra come queste immagini e somiglianze non siano mai conclusive riguardo all'influenza diretta delle opere di Hume sui Delitti. Non solo perché Beccaria, a differenza di altri illuministi lombardi, non leggeva i testi di Hume se non in traduzione francese (e di questi, peraltro, cita solo i saggi economici), ma perché parte delle somiglianze in questione possono derivare da fonti comuni, come Locke e Malebranche, Condillac e Montesquieu o addirittura da Federico il Grande. Il saggio è scettico: il lettore può scegliere la soluzione più affine oppure sospendere il proprio giudizio.