Ogni evento è unico, ma la pandemia che ha stravolto il mondo in questi due anni non è così diversa dalle epidemie che l’hanno preceduta. A essere diverse sono le società umane: mai così progredite. La paura sembra però aver annichilito la nostra razionalità. Davanti al virus ci siamo comportati come i nostri antenati, che non avevano a disposizione le conoscenze scientifiche e la tecnologia del terzo millennio. Abbiamo sostenuto decisioni disastrose, quali le chiusure scolastiche, e ci siamo affidati a riti apotropaici di massa, come la prima vaccinazione in tv. Perché è potuto succedere? È forse l’ennesima conseguenza del tentativo di rimuovere l’incertezza facendo ricorso a spiegazioni semplici e finalistiche? Andando controcorrente, a partire dalla teoria dell’evoluzione e dalla difesa dei valori liberali, gli autori si interrogano sulla centralità nella nostra storia del rapporto fra comunità umane e micro-parassiti. Per avere società aperte, è stato necessario che i rapporti sociali non fossero messi in crisi dalla paura del contagio: progresso scientifico, avanzamenti della medicina e idee liberali sono andati di pari passo. Almeno fino a oggi. Ponendoci di fronte alle domande fondamentali sul mondo che intendiamo costruire, Corbellini e Mingardi provano a salvare quanto è rimasto della responsabilità individuale in un clima di ubriacatura per un ritorno a un’idea antica o collettivista di libertà: quella in vigore ai tempi in cui le società non sapevano e non potevano nulla contro epidemie e pandemie. E davano la caccia ai capri espiatori.
La società chiusa in casa. La libertà dei moderni dopo la pandemia, 2021-09.
La società chiusa in casa. La libertà dei moderni dopo la pandemia
A. Mingardi
2021-09-01
Abstract
Ogni evento è unico, ma la pandemia che ha stravolto il mondo in questi due anni non è così diversa dalle epidemie che l’hanno preceduta. A essere diverse sono le società umane: mai così progredite. La paura sembra però aver annichilito la nostra razionalità. Davanti al virus ci siamo comportati come i nostri antenati, che non avevano a disposizione le conoscenze scientifiche e la tecnologia del terzo millennio. Abbiamo sostenuto decisioni disastrose, quali le chiusure scolastiche, e ci siamo affidati a riti apotropaici di massa, come la prima vaccinazione in tv. Perché è potuto succedere? È forse l’ennesima conseguenza del tentativo di rimuovere l’incertezza facendo ricorso a spiegazioni semplici e finalistiche? Andando controcorrente, a partire dalla teoria dell’evoluzione e dalla difesa dei valori liberali, gli autori si interrogano sulla centralità nella nostra storia del rapporto fra comunità umane e micro-parassiti. Per avere società aperte, è stato necessario che i rapporti sociali non fossero messi in crisi dalla paura del contagio: progresso scientifico, avanzamenti della medicina e idee liberali sono andati di pari passo. Almeno fino a oggi. Ponendoci di fronte alle domande fondamentali sul mondo che intendiamo costruire, Corbellini e Mingardi provano a salvare quanto è rimasto della responsabilità individuale in un clima di ubriacatura per un ritorno a un’idea antica o collettivista di libertà: quella in vigore ai tempi in cui le società non sapevano e non potevano nulla contro epidemie e pandemie. E davano la caccia ai capri espiatori.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
M-C_001-336_preVSS.pdf
Non accessibile
Tipologia:
Documento in Pre-print
Dimensione
607.79 kB
Formato
Adobe PDF
|
607.79 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.