La tesi indaga indaga l'ipotesi di una prossimità concettuale e formale tra le pratiche allestitive messe in atto dagli artisti delle avanguardie storiche e la messa in scena delle merci nei luoghi dedicati ai consumi nei primi due decenni del Novecento. Coerentemente con il principale ambito disciplinare cui lo studio afferisce – il cinema –, si è individuato un oggetto di ricerca marcato dalla contiguità con il dispositivo cinematografico, inteso come gesto del mostrare e luogo dove si depositano pratiche e consuetudini mutuate dell'arte: la vetrina di negozio. Si è tentato di tracciare le genealogie parallele e spesso intersecanti, del dispositivo cinematografico, delle architetture del consumo e degli spazi espositivi dedicati all'arte delle avanguardie e, per disegnare un orizzonte di contiguità e apparentamento tra gli apparati e i dispositivi in questione, ci si è rivolti alla descrizione della componente espositiva: l'articolazione del loro mostrare e mostrarsi. Alle conclusioni è demandata la problematizzazione della questione opposta e complementare alla ricognizione del cinématisme diffuso nell'ordine del visibile moderno e al cristallizzarsi della vetrina come dispositivo para-cinematografico. Se la vetrina si offre allo sguardo come dispositivo che produce immagini e modella una nuove qualità del guardare – mobile, episodico ma non ancora virtualizzato dall'immagine cinematografica – per converso, il cinema può diventare display e spazio della messinscena di repertori oggettuali e identità mediate dal rapporto con le merci. Ci si rivolge alla storia del cinema per interrogare i film rispetto a un'inedita riconfigurazione della componente espositiva dei luoghi del consumo, al sistema di relazioni di sguardo intessuto dalla superficie della vetrina all'interno dello spazio dell'inquadratura, alla relazione tra inquadratura e quadro definito dal vetro trasparente, tra i personaggi e con lo spettatore.

Sguardi di cristallo. Immagini in movimento, messa in scena della merce e pratiche espositive del moderno.

Franceschini, Anna Maria
2021-07-21

Abstract

La tesi indaga indaga l'ipotesi di una prossimità concettuale e formale tra le pratiche allestitive messe in atto dagli artisti delle avanguardie storiche e la messa in scena delle merci nei luoghi dedicati ai consumi nei primi due decenni del Novecento. Coerentemente con il principale ambito disciplinare cui lo studio afferisce – il cinema –, si è individuato un oggetto di ricerca marcato dalla contiguità con il dispositivo cinematografico, inteso come gesto del mostrare e luogo dove si depositano pratiche e consuetudini mutuate dell'arte: la vetrina di negozio. Si è tentato di tracciare le genealogie parallele e spesso intersecanti, del dispositivo cinematografico, delle architetture del consumo e degli spazi espositivi dedicati all'arte delle avanguardie e, per disegnare un orizzonte di contiguità e apparentamento tra gli apparati e i dispositivi in questione, ci si è rivolti alla descrizione della componente espositiva: l'articolazione del loro mostrare e mostrarsi. Alle conclusioni è demandata la problematizzazione della questione opposta e complementare alla ricognizione del cinématisme diffuso nell'ordine del visibile moderno e al cristallizzarsi della vetrina come dispositivo para-cinematografico. Se la vetrina si offre allo sguardo come dispositivo che produce immagini e modella una nuove qualità del guardare – mobile, episodico ma non ancora virtualizzato dall'immagine cinematografica – per converso, il cinema può diventare display e spazio della messinscena di repertori oggettuali e identità mediate dal rapporto con le merci. Ci si rivolge alla storia del cinema per interrogare i film rispetto a un'inedita riconfigurazione della componente espositiva dei luoghi del consumo, al sistema di relazioni di sguardo intessuto dalla superficie della vetrina all'interno dello spazio dell'inquadratura, alla relazione tra inquadratura e quadro definito dal vetro trasparente, tra i personaggi e con lo spettatore.
21-lug-2021
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Descrizione: Sguardi di cristallo. Immagini in movimento, messa in scena della merce e pratiche espositive del moderno.
Tipologia: Tesi di dottorato
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