Lo sviluppo delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ITC) ha prodotto nelle relazioni interpersonali dei cambiamenti radicali e ha esercitato una notevole influenza sul comportamento umano. L'utilizzo e l’onnipresenza dello smartphone in diversi contesti, compresi quelli finalizzati alla socializzazione come pub e ristoranti, ha modificato la capacità d’ interazione degli utenti fisicamente presenti, ridotto la loro capacità attentiva e indotto negli interlocutori a intraprendere attività di multitasking occupandosi nello stesso tempo di cose diverse e magari seguendo due o più programmi operativi o mentali (una chat online e una reale), diventando una barriera virtuale e psicologica che ostacola le relazioni piuttosto che rafforzarle. L’incremento dell’utilizzo del dispositivo mobile appare una reazione fisiologica al progresso tecnologico ma al contempo sembra comportare un peggioramento della nostra salute, talvolta compromettendo anche gli equilibri bio-psico sociali del nostro organismo. Oggi si parla di dipendenza da smartphone. Il problema non è il dispositivo in sé ma la modalità e la frequenza con cui esso viene utilizzato. In che modo è possibile pertanto promuovere un utilizzo funzionale dei dispositivi digitali? Le conoscenze del Nudge, programma politico di modificazione comportamentale nato a partire dai principi dell’Economia Comportamentale può venirci incontro in questo senso. Il termine Nudge, tradotto in italiano come “spinta gentile”, si riferisce a tutti quegli interventi in cui il contesto viene modificato per influenzare in modo prevedibile il comportamento individuale, per fare cambiare alcuni comportamenti, o per indurre a sperimentarne di nuovi, senza dover utilizzare incentivi economici o punizioni e senza precludere la libertà di scelta delle persone. L'applicazione di interventi efficaci è resa possibile grazie a un'accurata “architettura delle scelte” ovvero un'impalcatura contestuale utile a favorire l'emissione di comportamenti funzionali per il benessere dell'individuo. Il nudging si è diffuso negli ultimi anni a livello globale, con interventi che hanno mostrato la loro efficacia in diversi ambiti, dalle politiche sociali a quelle sanitarie. A tal proposito sono stati strutturati due interventi di nudging (“esperimento 1” ed “esperimento 2”) per indurre i clienti di alcuni pub e ristoranti, dislocati in diverse regioni di Italia, a ridurre la frequenza di utilizzo dello smartphone quando si trovavano in compagnia seduti a un tavolo, promuovendo un utilizzo consapevole dei dispositivi. Gli interventi sul campo hanno coinvolto un arco temporale di circa due anni, precisamente dall’ aprile 2016 all’ aprile 2018. Questo lavoro è stato possibile grazie alla disponibilità dei titolari di alcuni locali pubblici dislocati nelle regioni della Lombardia, Calabria e Sicilia. Il primo ha visto l’utilizzo delle tecniche di nudging della salienza e delle norme sociali, testato in Calabria, Sicilia e Lombardia, mentre il secondo, ancora in fase preliminare, sperimentato in due zone differenti della Sicilia: Noto e Catania, oltre alla salienza e alle norme sociali, è stato strutturato in modo tale da utilizzare anche il feedback informativo. Nell’ esperimento 1 al centro di ogni tavolo era collocata una scatola riponi smartphone per i clienti del locale. Al fine di spingere i clienti a utilizzare la scatola, sui due lati un’etichetta riportava l'immagine di un dispositivo mobile e uno slogan “Sei davvero social? #posalo”. La frequenza di utilizzo del dispositivo digitale era misurata prima senza la scatola, e dopo aver messo la scatola sui tavoli. I risultati della fase sperimentale hanno mostrato una riduzione della frequenza di utilizzo dello smartphone nel gruppo sperimentale rispetto a quello di controllo, sia in Calabria che in Sicilia. In Lombardia invece non sono state riscontrate differenze statisticamente significative tra le due fasi della ricerca. Nell’ esperimento 2 su ogni tavolo era collocato un pieghevole che forniva informazioni sulle conseguenze che l’uso dello smartphone produce nei momenti di aggregazione e sulle modalità per difendersi da tali pericoli, ad esempio suggerendo di riporre il dispositivo con lo schermo volto in basso sulla tovaglietta plastificata presente al centro di ciascun tavolo. I dati della frequenza di utilizzo del dispositivo digitale sono stati misurati nel gruppo di controllo, senza pieghevole e tovaglietta, e nel gruppo sperimentale, con pieghevole e tovaglietta. L’analisi preliminare ha evidenziato una ridotta frequenza di utilizzo dello smartphone nel gruppo sperimentale rispetto a quello di controllo, ma non ha messo in luce differenze statisticamente significative tra le due fasi della ricerca per quanto riguarda le altre misure specifiche considerate, descritte nel dettaglio nella parte sperimentale. Prima di inserire sul tavolo gli stimoli del nudging, era stata controllata, tramite l’uso di specifiche griglie di osservazione, la frequenza con cui i commensali utilizzavano il loro smartphone durante i momenti di aggregazione. I risultati di entrambi gli interventi di nudging hanno dimostrato come sia possibile ridurre la frequenza di utilizzo dello smartphone nei momenti di condivisione, guidando il comportamento delle persone nelle loro scelte, in modo efficace e sostenibile, senza imporre costi o punizioni a chi sceglie di emettere comportamenti alternativi. Ricorrere a spinte gentili e a pungoli cognitivi permette di costruire un’architettura delle scelte che, a costo zero, induce le persone a migliorare le proprie decisioni su vita, denaro e salute, incoraggiandole verso stili di vita più consapevoli, lungimiranti e virtuosi.

Progettazione, applicazione e analisi di due interventi di nudging per ridurre la frequenza di utilizzo dello smartphone nei pub e nei ristoranti.

VACCARO, MARIANNA
2019-03-01

Abstract

Lo sviluppo delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ITC) ha prodotto nelle relazioni interpersonali dei cambiamenti radicali e ha esercitato una notevole influenza sul comportamento umano. L'utilizzo e l’onnipresenza dello smartphone in diversi contesti, compresi quelli finalizzati alla socializzazione come pub e ristoranti, ha modificato la capacità d’ interazione degli utenti fisicamente presenti, ridotto la loro capacità attentiva e indotto negli interlocutori a intraprendere attività di multitasking occupandosi nello stesso tempo di cose diverse e magari seguendo due o più programmi operativi o mentali (una chat online e una reale), diventando una barriera virtuale e psicologica che ostacola le relazioni piuttosto che rafforzarle. L’incremento dell’utilizzo del dispositivo mobile appare una reazione fisiologica al progresso tecnologico ma al contempo sembra comportare un peggioramento della nostra salute, talvolta compromettendo anche gli equilibri bio-psico sociali del nostro organismo. Oggi si parla di dipendenza da smartphone. Il problema non è il dispositivo in sé ma la modalità e la frequenza con cui esso viene utilizzato. In che modo è possibile pertanto promuovere un utilizzo funzionale dei dispositivi digitali? Le conoscenze del Nudge, programma politico di modificazione comportamentale nato a partire dai principi dell’Economia Comportamentale può venirci incontro in questo senso. Il termine Nudge, tradotto in italiano come “spinta gentile”, si riferisce a tutti quegli interventi in cui il contesto viene modificato per influenzare in modo prevedibile il comportamento individuale, per fare cambiare alcuni comportamenti, o per indurre a sperimentarne di nuovi, senza dover utilizzare incentivi economici o punizioni e senza precludere la libertà di scelta delle persone. L'applicazione di interventi efficaci è resa possibile grazie a un'accurata “architettura delle scelte” ovvero un'impalcatura contestuale utile a favorire l'emissione di comportamenti funzionali per il benessere dell'individuo. Il nudging si è diffuso negli ultimi anni a livello globale, con interventi che hanno mostrato la loro efficacia in diversi ambiti, dalle politiche sociali a quelle sanitarie. A tal proposito sono stati strutturati due interventi di nudging (“esperimento 1” ed “esperimento 2”) per indurre i clienti di alcuni pub e ristoranti, dislocati in diverse regioni di Italia, a ridurre la frequenza di utilizzo dello smartphone quando si trovavano in compagnia seduti a un tavolo, promuovendo un utilizzo consapevole dei dispositivi. Gli interventi sul campo hanno coinvolto un arco temporale di circa due anni, precisamente dall’ aprile 2016 all’ aprile 2018. Questo lavoro è stato possibile grazie alla disponibilità dei titolari di alcuni locali pubblici dislocati nelle regioni della Lombardia, Calabria e Sicilia. Il primo ha visto l’utilizzo delle tecniche di nudging della salienza e delle norme sociali, testato in Calabria, Sicilia e Lombardia, mentre il secondo, ancora in fase preliminare, sperimentato in due zone differenti della Sicilia: Noto e Catania, oltre alla salienza e alle norme sociali, è stato strutturato in modo tale da utilizzare anche il feedback informativo. Nell’ esperimento 1 al centro di ogni tavolo era collocata una scatola riponi smartphone per i clienti del locale. Al fine di spingere i clienti a utilizzare la scatola, sui due lati un’etichetta riportava l'immagine di un dispositivo mobile e uno slogan “Sei davvero social? #posalo”. La frequenza di utilizzo del dispositivo digitale era misurata prima senza la scatola, e dopo aver messo la scatola sui tavoli. I risultati della fase sperimentale hanno mostrato una riduzione della frequenza di utilizzo dello smartphone nel gruppo sperimentale rispetto a quello di controllo, sia in Calabria che in Sicilia. In Lombardia invece non sono state riscontrate differenze statisticamente significative tra le due fasi della ricerca. Nell’ esperimento 2 su ogni tavolo era collocato un pieghevole che forniva informazioni sulle conseguenze che l’uso dello smartphone produce nei momenti di aggregazione e sulle modalità per difendersi da tali pericoli, ad esempio suggerendo di riporre il dispositivo con lo schermo volto in basso sulla tovaglietta plastificata presente al centro di ciascun tavolo. I dati della frequenza di utilizzo del dispositivo digitale sono stati misurati nel gruppo di controllo, senza pieghevole e tovaglietta, e nel gruppo sperimentale, con pieghevole e tovaglietta. L’analisi preliminare ha evidenziato una ridotta frequenza di utilizzo dello smartphone nel gruppo sperimentale rispetto a quello di controllo, ma non ha messo in luce differenze statisticamente significative tra le due fasi della ricerca per quanto riguarda le altre misure specifiche considerate, descritte nel dettaglio nella parte sperimentale. Prima di inserire sul tavolo gli stimoli del nudging, era stata controllata, tramite l’uso di specifiche griglie di osservazione, la frequenza con cui i commensali utilizzavano il loro smartphone durante i momenti di aggregazione. I risultati di entrambi gli interventi di nudging hanno dimostrato come sia possibile ridurre la frequenza di utilizzo dello smartphone nei momenti di condivisione, guidando il comportamento delle persone nelle loro scelte, in modo efficace e sostenibile, senza imporre costi o punizioni a chi sceglie di emettere comportamenti alternativi. Ricorrere a spinte gentili e a pungoli cognitivi permette di costruire un’architettura delle scelte che, a costo zero, induce le persone a migliorare le proprie decisioni su vita, denaro e salute, incoraggiandole verso stili di vita più consapevoli, lungimiranti e virtuosi.
mar-2019
digital detox, nudge, smartphone, pub,nudging
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Descrizione: tesi
Tipologia: Tesi di dottorato
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10808/28225
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