Questo lavoro si pone come obiettivo lo studio di uno degli elementi più significativi dell’attuale scena dell’arte internazionale: le fiere d’arte contemporanea. La dimensione planetaria raggiunta dal fenomeno ha reso necessaria una riflessione storica e critica sul ruolo dominante raggiunto dal mercato, in particolare dagli eventi fieristici, all’interno del cosiddetto “sistema dell’arte”. In primo luogo, ho ricostruito il profilo storico dell’evento, partendo dalle origini del mercato dell’arte fino alla nascita delle prime due fiere internazionali Art Cologne (1967) e Art Basel (1970). Ho evidenziato come le fiere d’arte contemporanea fioriscano in un periodo di crisi economica dopo le grandi bolle speculative come strumento per combattere le turbolenze del mercato dell’arte. Sono, infatti, un network che connette, da un lato, le gallerie tra di loro e, dall’altro, tutti gli operatori del sistema dell’arte intorno alle gallerie. Partendo dal modello Art Basel, la fiera d’arte più importante e prestigiosa del mondo, ho seguito l’evoluzione del format fiera soffermandomi su due modelli di fiera: Art Basel Miami Beach e Art Basel Hong Kong. Ho analizzato, attraverso dati qualitativi e quantitativi, le peculiarità delle due fiere, i punti di forza, le analogie e le differenze, per poi osservarle in relazione alla fiera madre (Art Basel). Ho evidenziato come ci sia in tutti i casi un incremento notevole del numero di eventi collaterali che coinvolgono il territorio circostante e le istituzioni culturali locali e un’attenzione costante per l’entertainment. Partendo dalla felice intuizione di Raymonde Moulin che ha definito “Art Basel un museo a durata limitata”, più che alle grandi istituzioni museali, ho voluto guardare ed analizzare il fenomeno delle fiere d’arte contemporanea collegandolo a quello delle fashion week che a mio avviso presenta notevoli elementi di connessione. L’istituzione fiera ha raggiunto, negli ultimi trent’anni, una dimensione globale senza precedenti: sono emersi nuovi mercati rapidamente al di fuori dell'Europa e degli Stati Uniti, al punto che la Cina in pochissimi anni ha acquisito stabilmente la posizione di secondo più grande mercato d'arte del mondo. Il risultato di questi cambiamenti è un aumento della complessità del sistema dell’arte e un incremento delle interconnessioni tra mercati diversi che influenza inevitabilmente il modo in cui l’arte articola il suo discorso in rapporto alla riflessione estetica, alla storia dell’arte, alle molteplici forme della comunicazione di massa, ai flussi che regolano il mercato globale.

L’arte nell'epoca dell'iperconsumo: le fiere d'arte contemporanea

Ferraioli, Mariacristina
2018-05-30

Abstract

Questo lavoro si pone come obiettivo lo studio di uno degli elementi più significativi dell’attuale scena dell’arte internazionale: le fiere d’arte contemporanea. La dimensione planetaria raggiunta dal fenomeno ha reso necessaria una riflessione storica e critica sul ruolo dominante raggiunto dal mercato, in particolare dagli eventi fieristici, all’interno del cosiddetto “sistema dell’arte”. In primo luogo, ho ricostruito il profilo storico dell’evento, partendo dalle origini del mercato dell’arte fino alla nascita delle prime due fiere internazionali Art Cologne (1967) e Art Basel (1970). Ho evidenziato come le fiere d’arte contemporanea fioriscano in un periodo di crisi economica dopo le grandi bolle speculative come strumento per combattere le turbolenze del mercato dell’arte. Sono, infatti, un network che connette, da un lato, le gallerie tra di loro e, dall’altro, tutti gli operatori del sistema dell’arte intorno alle gallerie. Partendo dal modello Art Basel, la fiera d’arte più importante e prestigiosa del mondo, ho seguito l’evoluzione del format fiera soffermandomi su due modelli di fiera: Art Basel Miami Beach e Art Basel Hong Kong. Ho analizzato, attraverso dati qualitativi e quantitativi, le peculiarità delle due fiere, i punti di forza, le analogie e le differenze, per poi osservarle in relazione alla fiera madre (Art Basel). Ho evidenziato come ci sia in tutti i casi un incremento notevole del numero di eventi collaterali che coinvolgono il territorio circostante e le istituzioni culturali locali e un’attenzione costante per l’entertainment. Partendo dalla felice intuizione di Raymonde Moulin che ha definito “Art Basel un museo a durata limitata”, più che alle grandi istituzioni museali, ho voluto guardare ed analizzare il fenomeno delle fiere d’arte contemporanea collegandolo a quello delle fashion week che a mio avviso presenta notevoli elementi di connessione. L’istituzione fiera ha raggiunto, negli ultimi trent’anni, una dimensione globale senza precedenti: sono emersi nuovi mercati rapidamente al di fuori dell'Europa e degli Stati Uniti, al punto che la Cina in pochissimi anni ha acquisito stabilmente la posizione di secondo più grande mercato d'arte del mondo. Il risultato di questi cambiamenti è un aumento della complessità del sistema dell’arte e un incremento delle interconnessioni tra mercati diversi che influenza inevitabilmente il modo in cui l’arte articola il suo discorso in rapporto alla riflessione estetica, alla storia dell’arte, alle molteplici forme della comunicazione di massa, ai flussi che regolano il mercato globale.
30-mag-2018
Fiere d'arte; Arte contemporanea; Mercato dell'arte
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