Questo elaborato si prefigge il compito di presentare Giorgio Manganelli nella sua polimorfica veste di traduttore. In questo elaborato vengono esaminati, attraverso la metodologia dell’analisi linguistica contrastiva, tre specifici case studies. Le traduzioni in questione sono: I racconti (1983) di Edgar Allan Poe, Memorie di un cane giallo (1962) di O. Henry e Fiducia (1946) di Henry James. Queste tre traduzioni sono rappresentative di tre periodi diversi nella vita dell’autore e ognuna di esse evidenzia un grado diverso di presenza nel testo dell’universo linguistico dello scrittore-traduttore. Inoltre, si è scelto di individuare e analizzare tutto il materiale critico che accompagnò la realizzazione delle traduzioni di Manganelli, condizionandola. La ricostruzione filologica di questa ricerca prende origine dallo studio dei cinque quaderni di appunti critici inediti scritti da Manganelli tra 1948 e 1956. Attraverso questi frammenti si assiste, seguendo incerti e discontinui tracciati di penna, alla fabbricazione di una precisa e camaleontica personalità letteraria.

Giorgio Manganelli e la traduzione

Vincenzi, Federica
2018-03-01

Abstract

Questo elaborato si prefigge il compito di presentare Giorgio Manganelli nella sua polimorfica veste di traduttore. In questo elaborato vengono esaminati, attraverso la metodologia dell’analisi linguistica contrastiva, tre specifici case studies. Le traduzioni in questione sono: I racconti (1983) di Edgar Allan Poe, Memorie di un cane giallo (1962) di O. Henry e Fiducia (1946) di Henry James. Queste tre traduzioni sono rappresentative di tre periodi diversi nella vita dell’autore e ognuna di esse evidenzia un grado diverso di presenza nel testo dell’universo linguistico dello scrittore-traduttore. Inoltre, si è scelto di individuare e analizzare tutto il materiale critico che accompagnò la realizzazione delle traduzioni di Manganelli, condizionandola. La ricostruzione filologica di questa ricerca prende origine dallo studio dei cinque quaderni di appunti critici inediti scritti da Manganelli tra 1948 e 1956. Attraverso questi frammenti si assiste, seguendo incerti e discontinui tracciati di penna, alla fabbricazione di una precisa e camaleontica personalità letteraria.
mar-2018
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