Il monastero di Camaldoli, per Fanfani e La Pira rappresentò un luogo simbolicamente cruciale nei progetti di riorganizzazione del cattolicesimo sociale nel corso degli anni trenta e di ricostruzione del progetto politico cattolico, in ottica antidascista, nella stagione di uscita dalla Seconda guerra mondiale e della ricostruzione postbellica. Fanfani e La Pira ebbero costanti contatti con il monastero camaldolese e parteciparono alle prime Settimane di cultura religiosa organizzate dai Laureati dell’Azione Cattolica,fino al più noto seminario del 18-24 luglio del 1943, l’incontro che, italianizzando l’esperienza di Malines, pose le basi del famoso Codice e aprì le porte alla diciannovesima Settimana sociale su «Costituzione e Costituente», celebrata a Firenze nell’ottobre 1945. Il saggio ricostruisce come questo luogo rappresentò uno spazio singolare nella geografia simbolica della politica ricostruttiva italiana che andava aprendosi a un’azione sempre più proiettata su scala globale negli anni della nascente guerra fredda.
La città sul monte e il dialogo con la storia: La Pira e Fanfani a Camaldoli, 2017-06.
La città sul monte e il dialogo con la storia: La Pira e Fanfani a Camaldoli
DE GIUSEPPE, MASSIMO
2017-06-01
Abstract
Il monastero di Camaldoli, per Fanfani e La Pira rappresentò un luogo simbolicamente cruciale nei progetti di riorganizzazione del cattolicesimo sociale nel corso degli anni trenta e di ricostruzione del progetto politico cattolico, in ottica antidascista, nella stagione di uscita dalla Seconda guerra mondiale e della ricostruzione postbellica. Fanfani e La Pira ebbero costanti contatti con il monastero camaldolese e parteciparono alle prime Settimane di cultura religiosa organizzate dai Laureati dell’Azione Cattolica,fino al più noto seminario del 18-24 luglio del 1943, l’incontro che, italianizzando l’esperienza di Malines, pose le basi del famoso Codice e aprì le porte alla diciannovesima Settimana sociale su «Costituzione e Costituente», celebrata a Firenze nell’ottobre 1945. Il saggio ricostruisce come questo luogo rappresentò uno spazio singolare nella geografia simbolica della politica ricostruttiva italiana che andava aprendosi a un’azione sempre più proiettata su scala globale negli anni della nascente guerra fredda.File | Dimensione | Formato | |
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