Il contributo analizza lo spettacolo messo in scena da Egisto Marcucci nel 1979 a partire dalla collaborazione con la scuola di arte drammatica del Teatro Stabile di Genova. Una delle ragioni grazie a cui il regista intraprende l’allestimento della fiaba gozziana è lo stimolo fornitogli quotidianamente dall’attività di laboratorio svolta con gli allievi dello Stabile: è proprio in un contesto didattico siffatto che egli crea i presupposti per questa delicata messa in scena. La fiaba di Gozzi, infatti, si rivela efficace strumento didattico, esercizio di laboratorio per verificare e sperimentare tecniche istrioniche apprese durante le lezioni. In questo allestimento de La donna serpente, intelligente, ricco di trovate, in cui il fiabesco ci viene proposto con tutte le caratteristiche del meraviglioso, è possibile verificare quanto importante sia il rapporto tra drammaturgia e arti visive, grazie anche al contributo di Emanuele Luzzati che ne fece, firmando scene e costumi, una vera “gioia per gli occhi” degli spettatori.
La donna serpente per la regia di Egisto Marcucci, 2006.
La donna serpente per la regia di Egisto Marcucci
Garavaglia, Valentina
2006-01-01
Abstract
Il contributo analizza lo spettacolo messo in scena da Egisto Marcucci nel 1979 a partire dalla collaborazione con la scuola di arte drammatica del Teatro Stabile di Genova. Una delle ragioni grazie a cui il regista intraprende l’allestimento della fiaba gozziana è lo stimolo fornitogli quotidianamente dall’attività di laboratorio svolta con gli allievi dello Stabile: è proprio in un contesto didattico siffatto che egli crea i presupposti per questa delicata messa in scena. La fiaba di Gozzi, infatti, si rivela efficace strumento didattico, esercizio di laboratorio per verificare e sperimentare tecniche istrioniche apprese durante le lezioni. In questo allestimento de La donna serpente, intelligente, ricco di trovate, in cui il fiabesco ci viene proposto con tutte le caratteristiche del meraviglioso, è possibile verificare quanto importante sia il rapporto tra drammaturgia e arti visive, grazie anche al contributo di Emanuele Luzzati che ne fece, firmando scene e costumi, una vera “gioia per gli occhi” degli spettatori.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.