Il cosiddetto Public Welfare State è attualmente concentrato sul deleveraging e sulla spending review. La tradizionale letteratura del Welfare State (GOUGH, 2009; ARMINGEON e BEYELER, 2008; LEIBFRIED, 2001; KUHNLE, 2000; BARR, 1993) quale ‘soluzione al fallimento dell’impresa o del mercato’ è contraddetta dalla crisi degli Stati sovrani e dalla conseguente necessità di individuare e delimitare entro un solido quadro teorico-formale e applicato il cosiddetto Private Welfare State di fondazioni, associazioni, enti, organizzazioni che risultano, di fatto, ‘sussidiarie’ del ruolo pubblico (SALAMON, GELLER e SPENCE, 2009; PITLIK, 2007; KORPI, 2003; PALIER e SYKES, 2001; BONOLI e TAYLOR-GOOBY, 2000; BOWLES e WAGMAN, 1997). In Italia il ruolo della sussidiarietà, soprattutto in ambito culturale, è stato raccolto dall’inizio degli anni Novanta del secolo scorso, dalle fondazioni di origine bancaria (FOB). Queste fondazioni hanno maturato standard filantropici negli ambiti sia della cultura che dello sviluppo locale, tanto da divenire benchmark per altri soggetti del Private Welfare State. Le FOB esprimono una filantropia della quale le imprese culturali e le amministrazioni del territorio italiano non possono più fare a meno. A indizio fondato di investimento e partnership con il territorio, emblematiche sono le percentuali dei progetti pluriennali, delle erogazioni che vedono partner la pubblica amministrazione e dei pooling grants, cioè delle erogazioni che non possono prescindere dal matching di risorse pubbliche e private e dal ruolo leading delle stesse FOB. Grazie ad un’analisi cluster, si scompone l’universo delle fob in gruppi rilevanti per performance finanziarie, performance filantropiche generali e specifiche (alla cultura) e per impatto sullo sviluppo locale in due anni emblematici della recente crisi finanziaria e reale: il 2010, anno in cui il ruolo sussidiario ma anche sistemico delle fob raggiunge il suo apice; il 2012, anno in cui le priorità del ruolo sussidiario rispetto alle pubbliche amministrazioni nello sviluppo locale e dei territori appare ineludibile. Il profiling intende esplorare le strategie erogative, i trend filantropici e l’engagement nelle economie dei territori di riferimento.

Le fondazioni di origine bancaria per la cultura e lo sviluppo locale, 2014-12.

Le fondazioni di origine bancaria per la cultura e lo sviluppo locale

Besana, Angela
2014-12-01

Abstract

Il cosiddetto Public Welfare State è attualmente concentrato sul deleveraging e sulla spending review. La tradizionale letteratura del Welfare State (GOUGH, 2009; ARMINGEON e BEYELER, 2008; LEIBFRIED, 2001; KUHNLE, 2000; BARR, 1993) quale ‘soluzione al fallimento dell’impresa o del mercato’ è contraddetta dalla crisi degli Stati sovrani e dalla conseguente necessità di individuare e delimitare entro un solido quadro teorico-formale e applicato il cosiddetto Private Welfare State di fondazioni, associazioni, enti, organizzazioni che risultano, di fatto, ‘sussidiarie’ del ruolo pubblico (SALAMON, GELLER e SPENCE, 2009; PITLIK, 2007; KORPI, 2003; PALIER e SYKES, 2001; BONOLI e TAYLOR-GOOBY, 2000; BOWLES e WAGMAN, 1997). In Italia il ruolo della sussidiarietà, soprattutto in ambito culturale, è stato raccolto dall’inizio degli anni Novanta del secolo scorso, dalle fondazioni di origine bancaria (FOB). Queste fondazioni hanno maturato standard filantropici negli ambiti sia della cultura che dello sviluppo locale, tanto da divenire benchmark per altri soggetti del Private Welfare State. Le FOB esprimono una filantropia della quale le imprese culturali e le amministrazioni del territorio italiano non possono più fare a meno. A indizio fondato di investimento e partnership con il territorio, emblematiche sono le percentuali dei progetti pluriennali, delle erogazioni che vedono partner la pubblica amministrazione e dei pooling grants, cioè delle erogazioni che non possono prescindere dal matching di risorse pubbliche e private e dal ruolo leading delle stesse FOB. Grazie ad un’analisi cluster, si scompone l’universo delle fob in gruppi rilevanti per performance finanziarie, performance filantropiche generali e specifiche (alla cultura) e per impatto sullo sviluppo locale in due anni emblematici della recente crisi finanziaria e reale: il 2010, anno in cui il ruolo sussidiario ma anche sistemico delle fob raggiunge il suo apice; il 2012, anno in cui le priorità del ruolo sussidiario rispetto alle pubbliche amministrazioni nello sviluppo locale e dei territori appare ineludibile. Il profiling intende esplorare le strategie erogative, i trend filantropici e l’engagement nelle economie dei territori di riferimento.
Italiano
dic-2014
Garibaldi, Roberta
Il turismo culturale europeo: città ri-visitate: nuove idee e forme del turismo culturale
71
79
9
978-88-917-1117-5
Italy
Milano
FrancoAngeli
esperti anonimi
nazionale
A stampa
Settore SECS-P/01 - Economia Politica
1
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